Promessa mantenuta. Comunque vada, il Meeting per l’amicizia fra i popoli si farà, avevano assicurato dal quartier generale della colombina nel bel mezzo della pandemia, quando Rimini era tra le province più colpite d’Italia dal virus silenzioso e il lockdown modificava le vita di tutti. E l’annuncio è già diventato realtà, portandosi appresso tante conferme e molte novità.
“La prima ipotesi presa in considerazione è stata naturalmente quella di un Meeting in forma classica, anche se magari ridotta negli spazi. spiega il percorso intrapreso il direttore della Fondazione Meeting, Emmanuele Forlani – ma gli elementi di difficoltà riscontrati sono stati cosi rilevanti, che abbiamo deciso di realizzare una forma blended, miscelata, che integra un formato prevalentemente digitale con la possibilità di partecipazione fisica da 200 ad un massimo di 400 persone per due eventi al giorno”.
La data dell’edizione 41 è quella annunciata: 18-23 agosto. Cambia la location. Le misure di emergenza sanitaria fanno traslocare la kermesse di Comunione Liberazione dalla Fiera di Rimini al Palacongressi.
Edizione prevalentemente digitale quella del Meeting 2020: gli incontri saranno per la maggior parte in digitale, ma resterà comunque per due appuntamenti quotidiani la possibilità di partecipare fisicamente: da un minimo di duecento ad un massimo di quattrocento.
Anche le mostre – uno dei grandi cavalli di battaglia del Meeting – verranno realizzate in forma digitale visitabile virtualmente da casa. Al Palacongressi saranno allestite due mostre in una forma che permetta visite senza assembramenti.
Luogo, format e mostre sono state snocciolate.
Ma il cuore del Meeting 2020, quest’anno, per cosa batterà? L’obiettivo degli organizzatori è chiaro: essere la prima grande occasione di riflessione su quanto sta succedendo nel nostro Paese in seguito all’emergenza da Covid-19. Le parole di Bernhard Scholz, neo presidente della Fondazione Meeting, a questo proposito sono chiarissime. “Tanti amici del Meeting e numerose personalità con responsabilità pubbliche sono in attesa di una manifestazione che possa dare un contributo significativo alla ricostruzione. Ecco perché – prosegue Scholz –
abbiamo immaginato una
special edition, che dia continuità ad
una storia di quarant’anni, seppur nella discontinuità temporanea della forma con cui sarà proposta. Il titolo di questa edizione indica l’orizzonte nel quale si vogliono approcciare le questioni più urgenti sul nostro futuro. Senza meraviglia tutto diventa oggetto di calcolo e di possesso mentre lo stupore e la gratitudine che ne conseguono sono fermenti di speranza e di creatività, fonti di una responsabilità coraggiosa e condivisa”.
Speranza, fiducia, cura, visione, ricostruzione e sussidiarietà. Saranno queste le parole chiave con le quali saranno affrontate le domande sulla ripresa economica, le politiche europee, la cura e la salute, il contributo della scienza, i dialoghi interculturali e interreligiosi e l’incontro con grandi autori. Soprattutto nella fascia serale sono previste testimonianze significative e spettacoli.
Il formato digitale del Meeting 2020 è agevolato dal fatto che nelle ultime edizioni la manifestazione riminese aveva investito in nuove tecnologie: tutti gli incontri, ad esempio, erano trasmessi con streaming live multipiattaforma in italiano e in inglese e in differita con traduzione in varie lingue, il sito internet era stato decisamente potenziato come l’app.