Dopo la luce verde da parte del Consiglio dei Ministri, arriva anche quella di Regione e Comune di Rimini. Da lunedì 8 giugno, i Centri Estivi, riapriranno le loro porte. Lo faranno, naturalmente, con l’obbligo di seguire regole ben precise che vedono al centro la tutela della sicurezza e della salute di bambini, ragazzi, educatori e famiglie. L’ultimo atto che ha dato il via libera è stato il protocollo uscito dagli uffici di via Aldo Moro.
Tante le novità. Per i gestori, ma anche per mamme e papà.
Ingresso
Partiamo dall’ingresso. I genitori dovranno portare i figli ai Centri con orari differenziati, questo per evitare l’affollamento. I punti di accoglienza dovranno essere all’esterno dell’area o della struttura, per evitare l’ingresso degli adulti nei luoghi dove si svolgono le attività.
Prima di entrare ci sarà anche un punto di triage dove verrà chiesto all’accompagnatore se il bambino ha avuto febbre, tosse o difficoltà respiratoria. Questo perché non è richiesto il certificato medico per la frequenza del Centro stesso. Sarà possibile, comunque, prima dell’accesso all’area effettuare il controllo della temperatura, sia per gli educatori che per i bambini, per i quali dovrà anche essere prevista la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone o gel igienizzante, procedura obbligatoria in ingresso e in uscita.
Altra regola fondamentale: tutti gli operatori, e tutti i bambini, dovranno indossare la mascherina.
Numero operatori
L’accesso alle attività sarà per piccoli gruppi di età omogenea, con un rapporto numerico minimo fra operatori, bambini e adolescenti diverso in relazione all’età dei partecipanti: per i bambini tra 3 e 5 anni, ci sarà un adulto ogni cinque; per i bambini in età di scuola primaria (6-11 anni) un adulto ogni sette; infine, per gli adolescenti in età di scuola secondaria (12 -17 anni), il rapporto sarà di un adulto ogni dieci ragazzi.
Nei centri estivi è richiesta la presenza di un responsabile con ruolo di coordinatore in possesso di una formazione specifica in uno dei seguenti ambiti: educativo, formativo, pedagogico, psicologico, sociale, artistico, umanistico, linguistico, ambientale, sportivo. Gli operatori dovranno essere in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado o di titolo anche di laurea, anche triennale, preferibilmente a specifico indirizzo socio-educativo con funzione di educatore. È consentito il coinvolgimento di volontari (di almeno 16 anni), opportunamente formati, che operano sotto la supervisione del responsabile del Centro ma non concorrono alla determinazione del rapporto numerico del gruppo.
Il patto con i genitori
È auspicabile prevedere che enti gestori e famiglie condividano un patto di responsabilità reciproca in cui dichiarino di essere informati e consapevoli dei possibili rischi di contagio da virus Covid-19 derivanti dalla frequenza dei luoghi di attività, e delle misure di precauzione e sicurezza indicate.
Le attività
Per quanto riguarda lo svolgimento delle attività, sono consigliate quelle all’aria aperta per garantire il necessario distanziamento fisico, e una adeguata areazione degli ambienti chiusi, tenendo aperte le finestre.
Sarà necessario individuare una pluralità di spazi, con un’attenta valutazione dell’adeguatezza dal punto di vista della sicurezza, utilizzando le potenzialità di accoglienza di spazi per l’infanzia e delle scuole o altri ambienti similari come ludoteche, centri per famiglie, oratori, fattorie didattiche, colonie estive, spazi di aggregazione.
Igienizzazione
Tutte le aree frequentate dai bambini e le attrezzature dovranno essere adeguatamente igienizzate, così come si dovrà porre particolare attenzione, durante i pasti, a non far condividere posate e bicchieri da parte di più bambini. Naturalmente non si potranno organizzare feste di fine corso nei centri estivi, ma le attività dei bambini potranno essere documentate con video da consegnare alle famiglie.