Navette tra aeroporto, hotel e fiera sanificate, munite di disinfettanti, numero viaggiatori programmato. Screening sierologico di massa su tutti i dipendenti del gruppo (su base volontaria). Biglietterie e pagamenti solo on line, ingressi programmati in base alla capacity dei padiglioni e orari d’apertura delle fiere prolungati. E ancora desk distribuzione mascherine con obbligo di indossarle. E per i diversamente abili, ausili specifici, come le mascherine trasparenti per lo staff di IEG per facilitare la relazione con i non udenti. Sono solo alcune delle oltre cinquanta indicazioni tracciate nel progetto #SAFEBUSINESS, varato da IEG Italian Exhibition Group l’organizzatore fieristico e congressuale con sede a Rimini e operativo a Vicenza, Milano, Brescia, Roma, Arezzo e Napoli, oltre che in Cina, Stati Uniti e Dubai con società collegate. Quotato in Borsa, IEG ha progettato questo piano grazie a un tavolo di lavoro con le sue società di allestimenti e ristorazione, tecnici e operatori internazionali. Obiettivo: fare fiere e partecipare alle fiere in Italia in tutta sicurezza, nel pieno rispetto delle regole e dei protocolli sanitari, tutelando la salute di aziende e visitatori.
Il progetto si concentra su ogni fase dell’esperienza fieristica o congressuale. “Abbiamo lavorato a questo piano – spiega l’orizzonte del progetto il CEO di IEG, Corrado Peraboni – con la volontà di dare una risposta completa e affidabile ai clienti e al pubblico che, oggi più di ieri, ci chiedono di potere contare su fiere e congressi per ripartire. Lo abbiamo fatto in linea con le regole sanitarie contro il covid-19 e i documenti stilati da AEFI, FEDERCONGRESSI, UFI ed EMECA”.
Sono oltre cinquanta le indicazioni tracciate nel progetto a valle di un rigoroso protocollo normativo e organizzativo. Sulle navette di collegamento tra fiera, aeroporto e hotel obbligo di mascherine a bordo; convenzioni con società di bike sharing e monopattini, in accordo con alberghi e territorio; orari d’apertura delle fiere prolungati, ingressi multipli, corridoi di sicurezza e segnaletica di distanziamento, titoli d’accesso dematerializzati, controlli sul pubblico con termoscanner e percorso di sanificazione, guardaroba con ciclo automatico e coperture monouso.
L’intera filiera degli allestimenti progettata e gestita in sicurezza, i flussi dei visitatori monitorati con rilevamento digitale centralizzato e il presidio in loco di steward teleguidati. Sanificazione a ciclo continuo per tutte le aree, sale e servizi, igienizzazione per i filtri dei canali di condizionamento dell’aria. Materiale informativo digitalizzato, produzione multimedia e live streaming a supporto di eventi, convegni, media.
Il progetto Safebusiness riguarda anche la ristorazione. In questo settore è garantito il controllo della temperatura degli addetti, guanti, mascherine, camici usa e getta, pagamenti con app saltafila, lunch box e coffee box monoporzione, delivery negli stand con processo codificato.
E qualora si dovesse presentare un caso sospetto? IEG ha previsto un rigido protocollo di crisis management che definisce il comportamento in loco in presenza di casi sospetti. Dipendenti IEG e personale di manifestazione saranno formati per garantirsi e garantire lo svolgimento delle mansioni in sicurezza, l’uso dei DPI, il rispetto di rigide procedure per igiene personale e disinfezione, il distanziamento.
Proprio sul tema dei dipendenti il presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni annuncia che la società ha deciso lo screening sierologico di massa, su base volontaria: “Lo adottiamo a tutela dei nostri collaboratori, dei dipendenti delle società controllate e di tutto il nostro sistema relazionale. Operando su diverse regioni, lo faremo secondo i protocolli emanati ed emanandi ed è già stata presentata idonea istanza alla Regione Emilia Romagna”.
Nel frattempo, mentre Tecnargilla, la più importante fiera al mondo per la fornitura all’industria delle superfici, saluta e dà a tutti appuntamento all’autunno 2021, Italian Exibition Group ha fornito i dati del primo trimestre del 2020. Lo si attendeva, e il calo c’è stato: -10,2%, una perdita stimata di 40 milioni. I ricavi totali sono pari a 60,4 milioni di euro, contro i 67,3 milioni dello stesso periodo della stagione precedente. Il Mol (margine operativo lordo) si è attestato a 23,4 milioni, facendo segnare un arretramento del 7,7% rispetto ai 25,3 milioni del 2019. Il risultato netto del primo trimestre 2020 è di 11,9 milioni, contro i 13,1 milioni del 2019 (-9,7%).
Al 31 marzo 2020 la posizione finanziaria netta è pari a 106,8 milioni di euro contro i 104,5 milioni registrati al 31 dicembre 2019.
A causa dell’emergenza sanitaria, non è ancora previsto lo svolgimento di alcuna fiera. I primi congressi sono attesi a fine agosto. Complessivamente risultano cancellati, rispetto al calendario originale, 6 manifestazioni organizzate direttamente, 1 manifestazione ospitata, 3 eventi sportivi e 49 eventi congressuali. Solamente i servizi di pulizia hanno continuato ad essere operativi nell’ambito delle attività di sanificazione. Tuttavia, i ricavi di questa attività aggiuntava non hanno compensato gli effetti del COVID-19: l’”effetto cancellazione” ha comportato una perdita di ricavi di 2 milioni di euro (-11%) e l’”effetto posticipo” una perdita di 0,5 milioni di euro (-2,6%).
“La Società stima che gli impatti sopra descritti, compresi quelli consuntivi del primo trimestre 2020, – si legge in una nota – comportino una contrazione di circa 40 milioni di euro sui ricavi dell’esercizio 2020”.