Sono stati una settantina i giovani (19-30 anni) che, sabato santo 11 aprile, hanno partecipato in streaming al ritiro “Navigando con Pietro” proposto dalla Pastorale Giovanile Vocazionale. La cosa impressiona perchè simili iniziative, proposte negli anni precedenti, in quella data e in un luogo determinato, non avevano avuto che poche decine di partecipanti.
Non c’è dubbio, la clausura obbligata dal Coronavirus, sta aiutando a forzare i tempi rispetto a nuove forme di incontro e partecipazione. Del resto se ne sono accorti in fretta anche i preti, spesso non più giovani, che si sono ritrovati, nelle parrocchie, fermi con l’attività pastorale classica, ma con i gruppi giovanili in fermento, attraverso i social e le nuove forme di comunicazione.
Utilizzando un’ inchiesta della Pastorale Giovanile Vocazionale facciamo un piccolo giro in Diocesi per intravvedere quel che si muove nelle comunità.
Iniziamo dalla parrocchia di confine con le Marche, Cattolica.
“Questo periodo – ci dice don Andrea Scognamiglio – è più vivo del solito. Sono stati attivati tutti i canali pastorali con i giovani. Al liceo il percorso è lineare con trailer, video lezione, risonanze. Ci sono poi le ‘lettere’ alle famiglie del catechismo e i cartoni per i più piccoli.
Per i gruppi medie sono previste videochiamate degli educatori con i singoli. I gruppi scout come forma di catechesi hanno i cartoon per i lupetti, filmati di catechesi per il reparto e la videochat di gruppo per il clan.
L’Azione Cattolica Giovani fa incontri di gruppo con videoconferenze e spezzoni di filmati”.
Da un estremo all’altro della Diocesi. A Borghi la lontananza è diventata una opportunità.
“La Rete è davvero un’occasione preziosa per una pastorale a distanza e per queste zone a territorio diffuso. – afferma don Gino Gessaroli – A livello di giovani addirittura ci si riesce a sentire con frequenza più intensa che prima, perché si superano le difficoltà di spostamento e di tempo.
Così è pure per i collegamenti degli educatori con i ragazzi dell’Acr; organizziamo un incontro di scuola della Parola per giovani universitari e adulti per riprendere il percorso interrotto; in settimana facciamo incontri con i ragazzi delle superiori; inoltre chiamate telefoniche e video per i tanti che chiedono colloqui spirituali.
È una nuova opportunità per una fascia di giovani la cui difficoltà era raccogliersi fisicamente da luoghi lontani”.
Don Stefano Sargolini a Coriano ha attivato i vespri on line con la Casa dei giovani dell’associazione Papa Giovanni XXIII. La domenica con un altro gruppo di giovani fa “Pane, vino e Vangelo”.
“Il format – ci dice – è ascoltare insieme la Parola di Dio del giorno e condividere una riflessione, una preghiera, un commento che ognuno ha da regalare agli altri, dopo di che ci si saluta mangiando un pezzo di pane e bevendo un po’ di vino. La novità di questo esperimento (che sta funzionando) è che il microfono è in mano a tutti e questo genera un bellissimo scambio”.
Proposte di video catechesi a Morciano.
“Proponiamo le produzioni che girano in Diocesi nelle chat dei sacerdoti e anche esperienze dei gruppi di bibliodramma”. Ricorda don Francesco Fronzoni. “Tutto ciò è condiviso con i genitori della catechesi di tutte le fasce di età. Con i giovani c’è l’esperienza di videoincontri, soprattutto con gli scout”.
A San Lorenzo di Riccione, conferma don Davide Arcangeli “tutti i settori giovanili medie, superiori e universitari stanno continuando ad incontrarsi con videoconferenze in diversi sistemi, incontri informali, catechesi e, per i più grandi, confronti e prospettive”.
Mentre a Fontanelle viene soprattutto usata per i contatti degli educatori con i ragazzi, “ma – ci dice don Massimilano Cucchi – se prima erano gli educatori a cercare i giovani ora sono più i giovani che si fanno prossimi con i messaggi”.
I ragazzi del Villaggio I Maggio si sentono molto orfani della loro nuova struttura, ma anche per Casa Paola è tempo di verifica.
“Stiamo discutendo di come passare da una proposta semplicemente aggregativa ad una educativa. – afferma don Tarcisio Tamburini – Intanto col gruppo giovani ci sentiamo il venerdì in videoconferenza, dove abbiamo messo a fuoco le tematiche che ci stanno a cuore in questa situazione: la socialità, la solitudine, un progetto per il futuro. I ragazzi rispondono positivamente, perché sono temi che li toccano personalmente”.
(1 – continua)
a cura di Giovanni Tonelli, Davide Carroli e Alessandro Zavattini