Come vivremo quest’anno la Settimana Santa? Se lo stanno chiedendo i fedeli, ma ancor prima i sacerdoti. Una quarantina di loro si sono ritrovato in video chat per oltre due ore a confrontarsi sulle diverse possibilità. Le indicazioni generali della Santa Sede rimangono un po’ generiche: celebrazioni senza il popolo, dunque nessuna lavanda dei piedi il giovedì santo, preghiera per i defunti il venerdì…
Le parrocchie riminesi sembrano dividersi fra chi ha una buona qualità nelle celebrazioni in streaming – ed è quindi favorevole a celebrare i riti come già fa con le messe festive – e chi preferisce, per queste importanti celebrazioni, con gesti e simboli ricchi di significato, viverle nella comunione con il Papa o il Vescovo, semplicemente seguendole in tv.
La Zona Flaminia per esempio non farà streaming, ma distribuirà una traccia di preghiera favorendo un momento in famiglia insieme con i bambini.
Secondo la parrocchia di Santa Lucia di Savignano creare una piccola liturgia familiare non è alternativa allo streaming, “ Noi eravamo partiti con l’idea di non fare streaming delle messe assicura il parroco don Piergiorgio Farina – poi la gente stessa ce l’ha chiesta, con 50 persone collegate in diretta e quasi altri 400 contatti al giorno, senza considerare le domeniche quando il numero raddoppia”. Si usa anche whatsapp (per messaggi brevi) e vengono inviati testi e meditazioni da leggere ogni giorno.
Anche don Tarcisio Tamburini è favorevole alle dirette delle Messe (ore 19 ogni giorno) e del rosario (ore 21): “ È un modo per mantere un contatto vivo con la comunità”.
A don Paolo Donati, parroco di San Giuliano, “ non sembra opportuno fare lo streaming del triduo. Celebrazioni così solenni senza assemblea, senza coro, senza ministri… Farei invece più solenne la Pasqua”.
Di diverso parere è don Paolo Bernabini di San Mauro Pascoli: “La Messa in streaming domenicale ha 4/500 visualizzazioni in diretta e circa 2000 alla fine della giornata.
Noi faremo il triduo favorendo alcuni gesti fatti in casa, come per esempio la lavanda dei piedi in famiglia”.
Dalla parrocchia vengono poi proposti dei piccoli video di catechesi per genitori e bambini.
Per il parroco di Borghi don Gino Gessaroli: “ i segni sono importanti e vanno valorizzati”.
La scorsa settimana ha percorso (due ore) in auto con un ministro, le sue comunità parrocchiali, portando l’ostensorio con Gesù eucarestia. Pensa ora di far la stessa cosa con le Palme e gradirebbe dalla Diocesi uno strumento da consegnare alle famiglie per la preghiera sulle uova pasquali che ogni capofamiglia può fare. “ Per le celebrazioni in tv preferisco quelle della Diocesi col Vescovo, come segno di unità. Vedrei opportuna la valorizzazione, anche in casa, dei segni pasquali dell’acqua e del fuoco”.
Qualcuno ha poi sottolineato ulteriormente che fare le grandi celebrazioni del Triduo pasquale in
quattro persone non è molto significativo, altri hanno indicato come arricchente la raccolta di preghiere dei fedeli in chat, esperienza che si sta rivelendo molto significativa.
Per don Alessandro Zavattini, assistente della Pastorale Giovanile, i nuovi strumenti di comunicazione non sono unilaterali, dunque favoriscono la partecipazione.
Chi è a casa può non essere semplicemente uno spettatore, ma protagonista stesso della preghiera. Per questo l’Ac sta organizzando un momento di ritiro il sabato santo per i giovani.
Don Roberto Battaglia, parroco di San Girolamo, è favorevole, anche per le celebrazioni del Triduo, a vedere nel Papa e nel Vescovo quel segno di unità di cui abbiamo bisogno in questo momento di silenzio, di richiamo all’essenziale cui siamo condotti in queste circostanze.
Per il vicario don Maurizio Fabbri un messaggio del Vescovo per la Settimana Santa sarebbe certamente utile e anticipa alcune delle linee diocesane per la liturgia.
“ La situazione attuale – afferma don Pierpaolo Conti, parroco di Villa Verucchio – favorisce una valorizzazione importante della famiglia intesa come piccola Chiesa. Un’occasione che non va perduta”.
Per don Giampaolo Rocchi, che ama usare questi nuovi strumenti della comunicazione (vedi il numero scorso de ilPonte) non bisogno dimenticare che ancora una buona fetta di popolazione non li sa usare.
“A Santarcangelo – interviene don Andrea Turchini, ancora in quarantena, ma ben presente sulle chat – abbiamo fornito materiali per le celebrazioni in casa. Abbiamo fatto anche un esperimento in streaming con quattro celebrazioni della Parola in quattro orari diversi, invitando i giovani a convocarsi in questi orari, cercando sempre di non sovrapporci alle celebrazioni del Vescovo”. Per la settimana santa favoriranno le liturgie con la presenza del Vescovo, proponendo anche schemi di celebrazione famigliare e alcuni momenti di liturgia della Parola per i più giovani.