Nella notte tra martedì e mercoledì, è morto don Elio Piccari. E’ stato un grande collaboratore di don Oreste e nato ad Auditore (in provincia di Pesaro-Urbino ma ultimo avamposto della Diocesi di Rimini in terra marchigiana) il 27 marzo 1937. E’ stato ordinato il 9 luglio 1961, per imposizione delle mani del Vescovo Emilio Biancheri.
La sua vocazione era nata in tenera età. In quarta elementare, in un tema dal titolo “Cosa fari da grande?”, scriveva: “Voglio fare il prete, perché una persona che non conosce Dio è come una persona che non conosce il babbo”.
Cappellano a Sant’Arcangelo di Romagna, poi, nel 1965 il vescovo lo ha inviato a Miramare. Faceva la messa in barca, alle 3 del mattino, con i giovani. Nel 1967 viene inviato come Parroco a Pian Di Castello e a due altre parrocchie: Ripamassana e Torricella.
Con don Oreste – conosciuto a 11 anni in Seminario, di cui è stato sempre più di un ‘braccio destro’ – don Romano Migani e don Sisto Ceccarini, ha dato vita alla parrocchia della Resurrezione, alla Grotta Rossa, a Rimini (1968), e ha accompagnato il don nel servizio pastorale e anche nella comunità Papa Giovanni XXIII, di cui è stato tra i fondatori. Ad animare il primo campo con gli handicappati a Canazei nel settembre 1968, c’era lui, don Elio. Da don Oreste – il cui incontro gli ha cambiato la vita, qui insieme a colloquio con san Giovanni Paolo II – nel 2000 ha raccolto l’eredità della parrocchia, e a sua volta al raggiungimento dei 75 anni l’ha “ceduta” (nel 2002) all’attuale parroco don Renzo Gradara, con il quale ha continuato a collaborare.
Sempre presente alla Resurrezione dalla fondazione, lavorava molto sul rapporto personale, occupandosi della formazione personale anche dei membri della comunità. Padre spirituale di centinaia di persone, e di giovani incontrati nei tantissimi campeggi organizzati, unico nel modo di proporsi, ha sempre fraternamente sempre “ricondotto” don Oreste al suo primo servizio pastorale di parroco. Quando nel cuore della notte, quel venerdì 2 novembre, don Oreste stava per ritornare al padre, è lui che ha chiamato: “Don Elio, muoio, muoio, muoio”.
“Caro Elio, sei il solito. – il commento commosso del direttore del settimanale ilPonte, don Giovanni Tonelli – Te ne vai nel momento in cui non possiamo esprimere fisicamente il grazie per tutto quello che ci hai donato. Lo esprimiamo col cuore, dove ti facciamo uscire dal quel cantuccio in cui ti sei messo, come sempre. Sei proprio un matto di Dio. Grazie di questo”.
Le esequie saranno celebrate giovedì 26 marzo in forma privata alle ore 15.30 nel cimitero di S. Aquilina. Don Elio sarà ricordato nella messa celebrata da don Renzo Gradara nella parrocchia della Grotta Rossa alle ore 17.30 di giovedì, venerdì e sabato.