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Meeting, la prima volta di un non riminese: Bernard Scholz


La prima volta di un non riminese alla guida del Meeting. Il nuovo presidente della Fondazione che organizza la manifestazione annuale è Bernard Scholz: succede ad Antonio Smurro e a Emilia Guarnieri, in carica dal 1993, e appena intervista sul numero da oggi in edicola de ilPonte sui suoi avventurosi e pieni di libertà 27 anni alla carica del Meeting.
La “Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli”, che organizza annualmente il Meeting di Rimini, ieri ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione per il prossimo triennio. Sono stati confermati Bernhard Scholz, consulente di direzione, Andrea Simoncini, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Firenze e Giorgio Vittadini, professore ordinario di Statistica all’Università di Milano Bicocca. Nuovi eletti sono Guadalupe Arbona Abascal, professoressa di Letteratura spagnola all’Università Complutense di Madrid, e Marco Bersanelli, ordinario di Fisica e Astrofisica all’Università degli Studi di Milano. Tutti i consiglieri hanno espresso la loro profonda gratitudine e riconoscenza ad Emilia Guarnieri, che ha fatto parte del gruppo fondatore del Meeting e che ha svolto per 27 anni la funzione di presidente. E’ la prima volta che nel consiglio d’amministrazione non siede nessun riminese.
Nato a Müllheim, in Germania, nel 1957, Scholz ha studiato Scienze politiche e Storia moderna nelle Università di Münster e Freiburg in Brisgovia. Giornalista professionista, ha curato l’ufficio stampa dell’arcidiocesi di Freiburg, approfondendo temi legati alle pubbliche relazioni, alla comunicazione e alla cultura organizzativa. È stato presidente della Compagnia delle Opere dal 2008 fino al gennaio del 2020. Già membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Meeting dal 2008, ha moderato, nelle diverse edizioni, numerosi incontri sull’economia, sul welfare e sull’innovazione tecnologica approfondendone le basi e le implicazioni culturali, sociali e antropologiche.

Una eredità che richiede passione e responsabilità
Il nuovo “numero uno” è dunque Bernhard Scholz. “Cogliere l’eredità dei fondatori del Meeting – è la prima dichiarazione da presidente di Scholz – vuol dire lavorare con passione e responsabilità perché il Meeting continui a crescere e a rinnovarsi con la linfa vitale dell’origine. Il drammatico momento di emergenza epidemiologica che stiamo vivendo ci richiama a una delle intenzioni principali che hanno segnato la storia del Meeting nei suoi 40 anni: riscoprire e testimoniare una speranza e un coraggio capaci di affrontare con libertà e responsabilità le circostanze anche difficili che la storia ci pone, una speranza che permette ad ognuno, nella sua unicità, di contribuire al bene di tutti, attraverso i suoi talenti e le sue fragilità, attraverso le sue conoscenze e le sue domande”.
Scholz ha anche toccato il tema del Coronavirus e il periodo che stiamo vivendo. “La necessità assoluta, in queste settimane, di ridurre al minimo indispensabile i contatti – ha aggiunto il neopresidente – ci rende ancora più consapevoli di quanto noi viviamo di relazioni, del valore dell’incontro e del dialogo, dello scambio di esperienze e, soprattutto, della condivisione. Guardando ai medici e agli infermieri che, in queste ore drammatiche, in mezzo a mille difficoltà, curano con dedizione straordinaria, al limite delle proprie forze, i pazienti affetti dal Coronavirus, possiamo riconoscere con ammirazione e gratitudine come la condivisione, fino al sacrificio, non solo è un bene prezioso per tutti, ma anche il seme del cambiamento”.
Sempre a proposito di relazioni, “Anche di fronte alle crescenti contrapposizioni politiche ed economiche, a livello internazionale e all’interno dei popoli, di fronte alle sempre più frequenti solitudini esistenziali e disagi sociali – ha aggiunto Scholz – niente è oggi più necessario del fare esperienza di relazioni positive, in cui l’impegno autentico con la propria vita e il proprio lavoro permettono di riscoprire la forza del bene e del dialogo. Solo così anche l’economia e la politica potranno affrontare in modo lungimirante i problemi che incombono su di noi”.

Il Meeting 2020
Il titolo del prossimo Meeting Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime, tratto da una frase del filosofo ebreo Abraham Joshua Heschel, “vuole essere, in questo senso – è il commento del neo presidente del Meeting – un invito appassionato a riconoscere la realtà come «porta» al sublime, cioè al significato della vita e delle sfide che oggi viviamo. Insieme ai collaboratori della Fondazione, a tutti i volontari e a tutti coloro che vogliono offrire il loro contributo desideriamo che il Meeting sia sempre più un luogo d’incontro e di riconoscimento di ogni autentico tentativo e coraggioso impegno umano, di quella «serietà nella vita» che, come don Luigi Giussani ci ha testimoniato e consegnato, «è passione per il significato […] una passione per la vita che renda capaci di amicizia»”.