Le belle storie meritano di essere raccontate anche più di una volta. Circa un anno fa, infatti, tutta Italia ha potuto conoscere Damiano e Margherita Tercon (insieme nella foto), una coppia di fratelli di Rimini molto particolare, grazie alla loro simpatica (ma potente) esibizione sul palco di Italia’s Got Talent (che li ha portati fino alla semifinale del programma). Lui, 38 anni, è affetto dalla Sindrome di Asperger, un particolare disturbo che rientra fra quelli dello spettro autistico. Una malattia che non gli consente di vivere una vita facile: a partire dall’infanzia, durante la quale subisce il bullismo, l’emarginazione, le prese in giro; fino ad arrivare all’età adulta, dove la scoperta di essere autistico arriva a 24 anni, portando allo stravolgimento di un’intera vita costruita con il “pensiero di essere normale”, come dice lo stesso Damiano.
Una vita passata a inseguire un grande sogno: diventare cantante lirico. Ed è qui che entra in gioco l’altra protagonista di questa storia, la sorella Margherita, 29 anni. Margherita ha una vita normale, ha studiato, lavora, ha una carriera davanti a sé. Ma decide di rinunciare, per sostenere il fratello nel suo percorso, inevitabilmente più difficile. Fino al traguardo: dal 2017, infatti, Damiano fa parte del Coro Lirico Città di Rimini “Amintore Galli”. Il suo sogno di diventare un cantante lirico si è avverato. Ma a quel punto Damiano e Margherita capiscono che c’è altro da dire, che la loro storia deve essere raccontata a molte più persone, per sensibilizzare su un tema delicato come quello dell’autismo.
E così, dopo le apparizioni in televisione e dopo una video-intervista autoprodotta che in un solo giorno ha portato ad oltre 100mila visualizzazioni sul web, la storia dei fratelli Tercon approda su un altro mondo, quello di inchiostro e cellulosa. E anche qui è un successo: Mia sorella mi rompe le balle – Una storia di autismo normale è il titolo del loro nuovo libro, pubblicato nientemeno che da Mondadori, che sta già scalando le classifiche, piazzandosi anche sul gradino più alto del podio dei libri più venduti a Rimini nelle ultime settimane. Una storia, dunque, che ora raggiungerà ancora più persone. E già tante sono state raggiunte: 150mila i loro followers, tanto che Damiano è stato definito “il primo influencer con autismo”.
Margherita, parlaci di questo libro. E del suo titolo così… colorito.
“È la frase con la quale Damiano riuscì a catturare l’attenzione dei giudici e del pubblico di Italia’s Got Talent. Una frase che abbiamo deciso di utilizzare per il titolo del libro perché, attraverso una grande ironia, mira ad abbattere il muro dei pregiudizi e dei luoghi comuni sull’autismo, dando voce a tutte quelle persone che, spesso, una voce non ce l’hanno.
E tutto il romanzo, che abbiamo scritto a quattro mani, ha lo scopo di sostenere questa grande voglia di rivalsa e questo canto all’autonomia, attraverso una particolare struttura narrativa in cui i capitoli si alternano così come le nostre vite: dall’infanzia all’età adulta, sempre in parallelo, ma senza toccarsi. Sarà poi alla richiesta di Damiano: ‘Margherita, mi aiuterai indipendentemente da tutti quelli che mi dicono che per me le possibilità sono limitate?’ che le nostre strade diventeranno una, per sempre”.
Quanto è importante in questo libro il tema dell’autismo e delle difficoltà ad esso collegate?
“È certamente importante, ma questa è una storia che va ben oltre l’autismo. La Sindrome di Asperger, infatti, è solo una caratteristica che influenza la vita di Damiano, ma il romanzo ha in sé numerose altre tematiche, non meno importanti. Ad esempio argomenti delicati e tipici del periodo adolescenziale, come il non piacersi e il non accettarsi, o come la paura per il futuro o l’impotenza di non riuscire a trovare se stessi e cercare fortuna da qualche altra parte, ad esempio all’estero. Tutti temi attuali e sentiti dai giovani di oggi”.
Argomenti delicati. Come avete deciso di trattarli? In modo diretto e senza filtri?
“Io e Damiano abbiamo voluto raccontare tutto. Oggi stiamo vivendo una specie di favola, un periodo in cui riusciamo a realizzare i sogni e a guardarci allo specchio con il sorriso, ma non è sempre stato così. Questa volta abbiamo messo ogni cosa nero su bianco: il bullismo subìto da Damiano, l’emarginazione, le prese in giro, la scoperta di essere autistico a 24 anni e lo stravolgimento di un’intera vita costruita con il pensiero di essere ‘normale’.
E allo stesso tempo, per quanto riguarda me, il problema dell’aspetto fisico, del non piacersi, i disturbi alimentari, l’epilessia, il tentativo di lavorare nel mondo dello spettacolo venendo da una piccola città, un mondo in cui non ci si può far trovare ingenue o impreparate.
E poi, finalmente, il nostro ricongiungimento. Abbiamo voluto raccontare la pura verità: l’essersi conosciuti reciprocamente solo da adulti, la voglia di rivalsa, di aiutarsi a vicenda. Questo libro è un grido, il grido che chiunque può fare, che dice: credi in te stesso, credi nei tuoi sogni. Persevera, provaci. Ce la puoi fare”.