L’area è già stata individuata. Ora è compito di Comune e Ferrovie dello Stato trovare un’intesa per il passaggio di proprietà. A quel punto, Amministrazione e Ceis dovranno sedersi intorno a un tavolo per cercare di capire come suddividere la spesa per i lavori.
Un passo indietro. Già, perché dopo anni di polemiche, il trasferimento del Centro Educativo Italo Svizzero è più che una ipotesi. Tutto nasce a maggio quando Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, incontra i massimi dirigenti delle FS per mettere nero su bianco il progetto che cambierà completamente faccia alla stazione.
“La struttura verrà spostata vicino allo sgambatoio, tra i lotti delle Ferrovie dello Stato e il parco Cervi, e dovrebbe mantenere lo stesso rapporto tra strutture coperte (30%) e non coperte (70%). La scuola sarà costruita su un’area di circa 7.500 metri quadrati, circa 3.200 gli spazi al coperto e i restanti all’aperto. L’area per il momento risulta soddisfacente, speriamo di riuscire a fare chiarezza su tutto in questi mesi e dare il via al progetto entro il 2020” disse in quei giorni il direttore del Ceis Giovanni Sapucci.
La realizzazione del nuovo villaggio avrà costi molto alti, proprio per questo “stiamo cercando di costruire partnership e trovare accordi non solo per l’aspetto finanziario, ma anche per introdurre novità didattiche. Stiamo valutando di introdurre il bilinguismo con la possibilità di integrare gli attuali cicli che vanno dalla scuola dell’infanzia alla primaria, con la scuola secondaria di primo grado, dalla materna alle medie. Ma non sono, ci stiamo aprendo alla robotica e stiamo lavorando per diventare partner e portare avanti una collaborazione virtuosa e costruttiva di un progetto molto interessante”.
Secondo un primo studio costruire la nuova scuola costerà all’incirca sei milioni di euro. L’idea è quella di una struttura leggera, un prefabbricato ecocompatibile con il massimo del recupero energetico. C’è anche l’’ipotesi di poter realizzare un istituto comprensivo paritario aprendo anche la scuola media, pensata nella logica del campus.
La conferma del Comune. Che l’ipotesi stia prendendo sempre più corpo lo conferma anche l’assessore alla Gestione del territorio Roberta Frisoni.
“In questi mesi, Comune e vertici del Ceis, si sono incontrati diverse volte per cercare di affinare sempre di più un progetto che finalmente metterebbe tutti d’accordo. Posso assicurare che come Amministrazione abbiamo già approvato la delibera che ci consentirà di venire in possesso dell’area in oggetto. Area sulla quale abbiamo indicato la realizzazione di un polo scolastico le cui caratteristiche si sposano alla perfezione con il Ceis. È logico, però, che una volta venuti in possesso di queste aree, ci dovrà essere un confronto con il Ceis per capire come affrontare una tematica molto delicata come quella dei lavori. La nostra speranza, come ha detto anche il direttore Giovanni Saponi in occasione della presentazione di H-Farm, è quella di venire a capo di tutto entro il 2020 per poi passare alla fase del trasferimento vero e proprio che dovrebbe avvenire entro il 2021”.