Il tumore, qualsiasi esso sia, è un mostro. Non solo per la sua natura e per ciò che può fare a una persona, ma perché non guarda in faccia nessuno. Colpisce indiscriminatamente, con una cieca malignità che fa rabbrividire. Come quando colpisce i bambini.
Ogni anno, in Italia, si contano 2.200 nuovi casi di tumore infantile, 1.400 in età pediatrica e 800 tra gli adolescenti. Il mostro, però, può essere combattuto, grazie alle armi della prevenzione, della sensibilizzazione e della ricerca, e grazie all’esercito di ricercatori e medici specialisti che, ogni giorno, lottano in prima linea. È grazie a loro se oggi la percentuale di guarigione dei tumori infantili, in tutta Italia, è dell’80%. Non è il 100%, ma la battaglia non è di certo finita.
Rimini, un’eccellenza italiana
Un tema, questo, “di casa” a Rimini, dove si trova una vera e propria eccellenza a livello nazionale. Da quando, nel 2014, si è costituita l’azienda sanitaria unica nel territorio romagnolo (Ausl Romagna), cui fanno capo le province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, l’unico reparto di Oncoematologia Pediatrica in Romagna si trova proprio a Rimini, presso l’ospedale Infermi. Un reparto che era attivo già da tempo, dal 1999, e che dalla sua nascita ha preso in cura oltre 400 pazienti. Una lotta che continua ad avere rinforzi: recentemente, infatti, è stata attivata la radioterapia pediatrica presso l’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) di Meldola.
I numeri
“Ogni anno in media abbiamo 35-40 nuovi casi (42 nel 2018) – spiega la dottoressa Roberta Pericoli, responsabile del Reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Infermi di Rimini – che arrivano a Rimini da tutta la Romagna, oltre che dalle Marche e ai pazienti stranieri. E, in cura contemporaneamente, tra ricoveri e day hospital, ci sono circa una settantina di pazienti. Da quando si è costituita l’azienda unica del territorio, nel 2014, abbiamo avuto in cura 56 bambini da Rimini, 46 da Forlì-Cesena, 32 da Ravenna. In questo reparto abbiamo in cura bambini e adolescenti dalla nascita ai 18 anni di età: ci sono infatti tumori che si presentano fin dai primi giorni di vita e altri che si manifestano nella fascia tra i 14 e i 18 anni, ma sono comunque pediatrici e vanno quindi affrontati con cure tipiche dell’oncologia pediatrica”. Sostegno e assistenza, però, che riguardano anche le famiglie, colpite dal dramma della malattia di un figlio. “Anche alle famiglie cerchiamo di essere vicine, – aggiunge la dottoressa Pericoli – con un accompagnamento psicologico ma anche un aiuto per l’alloggio, perché tutta la famiglia possa vivere al meglio questo periodo così lungo e complesso”.
La casistica: quali tumori?
I casi di tumore maggiormente riscontrati nel reparto riminese sono le leucemie e i linfomi, che “rappresentano i più frequenti in età infantile assieme ai tumori cerebrali, che però vengono solo diagnosticati qui, per poi essere trattati all’ospedale Bellaria di Bologna dove opera il reparto di Neurochirurgia pediatrica – precisa Roberta Pericoli – Nella fascia 1-10 anni riscontriamo una predominanza di leucemie, linfomi e tumori del sistema nervoso centrale, tra i 10 e i 18 anni ancora i linfomi e poi i tumori solidi come i sarcomi”. Per quanto riguarda i neonati, i tipi di tumori secondo la casistica sono congeniti, come i neuroblastomi e i tumori renali.