Cambia l’allenatore, ma non cambia il risultato. Il Rimini incappa nella sua ottava sconfitta in campionato, la quinta lontano dal “Romeo Neri” dove ancora non ne ha mai vinta una (tre i pareggi rimediati), e vede sempre più da vicino l’ultimo posto. Un Rimini che si è trovato dinnanzi un Padova che ha dato l’impressione di giocare come fa il gatto con il topo e che ha sicuramente sfruttato il terreno, diventato con il passare dei minuti sempre di più una piscina, grazie ai cingoli dei suoi giocatori. Se, però, nel primo tempo i biancorossi sono sembrati un pochettino più intraprendenti rispetto alle ultime uscite, nel secondo tempo, con la pioggia e l’accesione dei fari, è calato il buio più pesto. Tanto che nella pancia dell’Euganeo, Giovanni Colella ha sottolineato proprio la pochezza della ripresa. Un Colella che, però, non è esente da qualche errore. L’aver messo in panchina Francesco Scotti, infatti, ha sollevato più di un malumore anche perché il gol vittoria di Mandorlini, è arrivato proprio su un erroraccio di Sala. Adesso ci sarà da lavorare e anche tanto perché la prossima partita, per i biancorossi, deve avere solo un risultato: un uno fisso. Altrimenti saranno guai seri. Lunedì sera, nel posticipo, infatti, alle 20.45, a scendere al “Romeo Neri” sarà un Ravenna che in queste ore sta decidendo se continuare con Foschi o meno in panchina. I giallorossi occupano la 14ª piazza con quindici punti. Lontano dal “Benelli”, però, sono un mezzo disastro: in otto gare, infatti, ne hanno vinte due, pareggiata una, e perse cinque. Peggio, come dicevamo, ha fatto solo il Rimini. La speranza è anche un’altra, che il terreno dello stadio, in questi giorni oggetto di un lifting (nella foto), sia finalmente all’altezza.