Al titolo italiano scelto per il nuovo film di James Mangold (già regista di Walk the Line-Quando l’amore brucia l’anima) sfugge il quadro più ampio della questione, riducendo il tutto alla sola gara automobilistica.
In realtà c’è molto di più in questo Ford v Ferrari (titolo originale), una competizione ben più ampia per la conquista del mercato automobilistico.
Anni ’60, il prestigioso marchio americano a quattro ruote è in crisi e per uscire dall’impasse di vendite sempre più insoddisfacenti punta alle grandi competizioni sportive, in primis il micidiale circuito francese di Le Mans, 24 terribili ore al volante, con il motore a mille, anzi settemila. Ma c’è Ferrari da battere e il “Drake” (interpretato da Remo Girone) non ne vuole sapere di stare dietro a delle “macchinette” a stelle e strisce.
Per la Ford l’asso nella manica, anzi gli assi, sono l’ex pilota Carrol Shelby (Matt Damon) e Ken “Bulldog” Miles (Christian Bale), pilota e meccanico provetto, testa calda quanto basta per non andare del tutto a genio ai mogul della Ford. Però l’imperativo è vincere e allora meglio affidarsi a questi due outsider.
Filmone spettacolare quanto basta, capace di guizzi emotivi forti quando si corre in pista, classico nella composizione, volutamente teso a rimaneggiare la storia (per la cronaca Enzo Ferrari a Le Mans non ci mise mai piede), ma si sa che negli USA preferiscono sempre la leggenda alla realtà.
Nella classicità dirompente dei suoi 152 minuti, il film di Mangold presenta una consueta vicenda di affermazione, determinazione, cocciutaggine e american dream. Magari qualche ferrarista integralista storcerà il naso di fronte allo sviluppo della vicenda, ma non potrà non appassionarsi davanti alle gare vintage con auto spinte al limite delle loro possibilità.