Se a Rimini la prosa, da quella più tradizionale alla più innovativa, viene ospitata nel rinato Teatro Galli, la sperimentazione va in scena sul palcoscenico degli Atti. Qui è in programma il segmento Tracce D contemporaneo: cinque appuntamenti con i protagonisti della ricerca.
Il primo è fissato per il 20 novembre con Gli Sposi, romanian tragedy: a ricostruire la storia di “un’ordinaria coppia di potere”, come quella formata da Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu (ossia Macbeth e Lady Macbeth dei Balcani), sono Elvira Frosini e Daniele Timpano, drammaturghi romani, anche registi e attori dei loro spettacoli. È ispirata ai titoli che Verdi trasse da Shakespeare l’opera lirico-teatrale Otello Circus, ambientata – come suggerisce il nome – in un circo. A proporla, il 18 gennaio, sarà il Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt, compagnia formata da uomini e donne con e senza disabilità. Accompagnerà gli interpreti l’orchestra sinfonica Allegro Moderato: un insieme di cinquanta elementi, che affianca musicisti con disagio psichico, mentale e fisico a dei professionisti. L’8 febbraio i ravennati Fanny & Alexander (nella foto) presentano la seconda e terza parte (Il nuovo cognome e La bambina perduta) della loro trilogia Storia di un’amicizia, tratta dal romanzo di Elena Ferrante L’amica geniale. Capolavoro della letteratura religiosa e amorosa (uno dei libri più affascinanti della Bibbia), il Cantico dei Cantici sarà affrontato da Roberto Latini – Premio Ubu 2017 come miglior attore – domenica 23 febbraio: non solo una lettura vocale, ma una messinscena che passa attraverso il corpo. Dopo il debutto lo scorso agosto alla Biennale Teatro di Venezia, il 27 marzo, quotidiana.com (il duo Paola Vannoni e Roberto Scappin) propongono Il racconto delle cose mai accadute: un incontro immaginario fra i personaggi cinematografici di Nikita, la tossicomane ribelle dell’omonimo film del 1990 di Luc Besson, e Cyrano, memorabile figura di letterato e spadaccino dovuto alla genialità dello scrittore Edmond Rostand (1897).
Questi titoli andranno, poi, a intersecarsi con E’ bal: un progetto di danza contemporanea, che coinvolge undici teatri del territorio romagnolo, cui aderisce anche Rimini con tre spettacoli. Il primo (19 marzo) è Sweet Like a Chocolate, rielaborazione di Double Points: Hell, un progetto di ricerca di Emio Greco e Pieter C. Scholten, fondatori del Centro internazionale d’arte coreografica di Amsterdam. Arriva sul palcoscenico degli Atti, il 5 aprile, Simona Berozzi, che – su invito dell’ultima Biennale Danza – ha ripreso di recente un lavoro del 2008: Ilinx, prima azione coreografica del progetto Homo Ludens ispirato alle concezioni del sociologo e antropologo Roger Caillois. Infine (8 aprile), toccherà alla coreografa Paola Bianchi, anche lei con un nuovo lavoro, Energheia: primo capitolo del progetto ELP, frutto di un processo di selezione di immagini che andranno a generare gli “stati del corpo” della danzatrice.
La programmazione non si esaurisce esclusivamente al Teatro degli Atti e, dopo il prologo Le voci dell’anima – a cura del Teatro della Centena – appena concluso, sono previste due serate al Mulino di Amleto, che individuano il percorso Tracce continue. Il primo appuntamento (29 febbraio) è con Effetti indesiderati anche gravi: una commedia fantascientifica di Giulia Pont e Lorenzo De Iacovo ambientata nel 2218, che propone un viaggio attraverso le relazioni amorose di ogni tempo; il secondo, Stasera sono in vena (14 marzo) di Oscar De Summa, affronta invece il tema della droga nella provincia pugliese degli anni Ottanta.
Giulia Vannoni