Se siete soliti andare a quattro o due ruote, allora segnatevi bene questa data: domenica 20 ottobre.
Perché da quel giorno, e per diversi mesi, la viabilità riminese subirà una sostanziale modifica. Tutto in vista della chiusura al traffico di piazza Malatesta.
“La città cambia volto, valorizzando il suo straordinario patrimonio storico e artistico e la viabilità si riorganizza per esaltare gli interventi al Teatro Galli, a Castel Sismondo, al Museo Fellini e di Porta Galliana. – sottolinea l’assessore alla polizia Municipale Jamil Sadegholvaad – Sarà un’operazione articolata e organizzata quella al via il 20 ottobre e che è destinata a cambiare in maniera sensibile le abitudini di chi si sposta in auto. La riapertura al traffico di via Bastioni Settentrionali, terminati i lavori ai sottoservizi legati all’intervento di recupero di Porta Galliana, segna infatti un punto strategico per una riorganizzazione complessiva della circolazione cittadina, pensata per andare a valorizzare il comparto storico artistico del centro, a partire dall’area intorno al Castello, cuore pulsante del futuro Museo Fellini e per arrivare in un secondo momento a raggiungere un obiettivo perseguito da tempo, togliere il traffico veicolare dal bimillenario Ponte di Tiberio”.
Come cambia il traffico
Due i cambiamenti maggiori. Partiamo dal primo, quello che interessa via Bastioni Settentrionali. Da domenica 20, il senso di marcia non sarà più da monte a mare, ma da mare a monte. Per capirci, chi arriva alla rotatoria del ‘Navigare Necesse’ potrà proseguire verso il Ponte di Tiberio percorrendo il famoso budellino tagliando così la città e arrivando sulla Circonvallazione Occidentale.
“Crediamo, così facendo – interviene Roberta Frisoni, assessore alla Mobilità – di migliorare il flusso di traffico da mare verso monte. Per quanto concerne la Circonvallazione Occidentale, crediamo di riuscire a istituire il senso unico di marcia tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera”.
Il secondo cambiamento riguarda Corso Giovanni XXIII che vedrà mutato il senso di marcia, non più mare-monte, ma monte-mare.
“È una soluzione temporanea per cercare di agevolare chi proviene dalla zona del quartiere Fiorani-Italo Flori. riprende Sadegholvaad – Sarà consentito il transito in via Ducale, come accaduto in queste settimane di cantiere per il recupero di Porta Galliana e contestualmente sarà invertito il senso di marcia in Corso Giovanni XXIII, che si percorrerà in direzione monte-mare, nel tratto da via Dei Cavalieri alla rotatoria di via Roma e fino alla successiva rotatoria di piazzale Cesare Battisti. Questa soluzione sarà in campo fino alla primavera, indicativamente dopo le festività pasquali, ed è indicata soprattutto per chi vive e lavora in quella zona. Per tutti gli altri sono suggeriti i percorsi alternativi”.
Da monte a mare
Percorsi alternativi che sono quelli che già oggi si possono percorrere e che consentono di sfruttare i nuovi assi di penetrazione creati per collegare la Statale al centro e la zona mare. In particolare i collegamenti da via Bastioni Meridionali – Arco D’Augusto, da via Circonvallazione Meridionale, da via della Fiera per congiungersi a via Roma o via Tripoli. Per chi arriva dalla zona nord della città, è consigliato continuare a percorrere come già avviene attualmente, le vie Tonale, Coletti, per collegarsi con l’asse di via Roma.
“È una scelta che nella prima fase sarà gestita prevedendo il transito temporaneo nelle vie adiacenti
al porto canale, anche per gestire con maggiore efficacia i prossimi cantieri previsti in quel quadrante di città legati anche questi al miglioramento della viabilità – sottolinea Frisoni – dalle nuove piste ciclabili in via Roma e via Coletti, all’ampliamento del parcheggio Scarpetti. In secondo luogo, operando in fasi diverse, sarà più agevole verificare i nuovi percorsi, avendo così anche la possibilità di apportare i necessari accorgimenti in caso emergessero criticità o imprevisti”.
Un piccolo problema
Dando un’occhiata alle modifiche, però, sorge un problema. Per carità, di poco conto, ma sorge. Chi percorre via dei Cavalieri, per capirci, l’ultima via prima di prendere il budellino, sbuca direttamente su Corso Giovanni XXIII. Ora, con la nuova viabilità, si potrebbe girare solo a sinistra o andare dritto verso via Gambalunga. Quindi chi volesse raggiungere piazza Ferrari?
“In quei cinquanta metri ci sarà il doppio senso”. Peccato, però, che con i paletti salva pedoni, due auto rischiano di non transitare. In alternativa la soluzione sarebbe quella di arrivare fino a via Gambalunga, girare a destra, invertendo anche quel senso di marcia, per poi costeggiare la Domus e arrivare di nuovo in Corso D’Augusto. Così facendo anche chi dovesse arrivare da via Tempio Malatestiano non avrebbe problemi. Ma questa è solo una possibilità, per ora rimane il doppio senso.
“A fine mese – spiega Sadegholvaad – chiuderemo anche via Verdi per realizzare i sottoservizi e la pavimentazione in vista della realizzazione del Museo Internazionale Federico Fellini. Se tutto procederà per il verso giusto, i lavori dovrebbero terminare entro marzo 2020 per poi iniziare quelli in piazza Malatesta che avranno fine entro dicembre del prossimo anno. Questo, naturalmente, comporterà un’altra modifica.
Chi viene da via Valturio e prosegue verso la piazza, non potrà più girare a sinistra, ma andrà obbligatoriamente a destra verso via Bonsi, tanto per intenderci”.
Ponte di Tiberio
Naturalmente sono modifiche al traffico valide non solo per la prossima chiusura di piazza Malatesta, ma anche in previsione della pedonalizzazione del Ponte di Tiberio.
“L’ambizione è quella di arrivare alla fase tre e cioè liberare finalmente il Ponte di Tiberio dal traffico delle auto concludono gli assessori Frisoni e Sadegholvaad – che rappresenta un obiettivo strategico del Piano urbano della mobilità sostenibile e del Psc. Già nelle prossime vacanze natalizie potremmo, da questo punto di vista, provare una sperimentazione di qualche giorno. Comunque abbiamo già individuato l’area dove realizzare il nuovo ponte: metro più, metro meno sorgerà all’altezza dell’Obi. Visto che siamo dei sognatori la speranza è di vederlo realizzato prima della fine del nostro mandato, ma dato che siamo anche molto concreti, crediamo che ci vorrà un po’ di tempo in più”.