Con i suoi 107 anni è la supernonna della città. E guida una bella pattuglia di arzilli centenari, una squadra composta da 44 centenari che vanno ad infoltire la schiera italiana dei longevi.
La più anziana di Rimini si chiama dunque Elisabetta Tordi: il prestigioso traguardo delle 107 primavere lo ha tagliato nel marzo scorso. Oggi Elisabetta guida orgogliosamente la squadra di 44 tra uomini e donne che possono vantare dei rientrare a pieno titolo nella schiera di centenari italiani.
I dati, forniti dall’ufficio statistica del Comune di Rimini, confermano il trend nazionale, evidenziando come ad essere più longeve siano le donne: dei 44 concittadini che hanno già festeggiato i 100 anni, 35 sono donne e solo 8 sono uomini. A questa schiera si aggiungono altri sette riminesi – 5 donne e 2 uomini – nati tra agosto e dicembre del 2019, per un totale di 50 centenari.
Dopo Elisabetta, tra le più anziane c’è Rosa, di 106 anni e altre tre donne che hanno già tra 105 e 104 anni. Che squadra!
In sei, sempre donne, hanno festeggiato nel 2019 ben 103 anni. Anche questi numeri sono in linea con quanto registrato dall’istituto di statistica nazionale secondo cui il 90% delle persone che hanno superato i 105 anni è composto da donne.
Rimini segue quindi il trend demografico italiano, Paese che secondo le stime appena pubblicate risulta essere il Paese europeo tra i più longevi (14.456 italiani over 100, 84% donne) con il record di ultracentenari: rispetto a dieci anni fa il numero dei ‘supernonni’ è quasi raddoppiato, passando dai 27 centenari censiti nel 2008 fino alla cinquantina attuale.
Questa tendenza, dopo il balzo di fine primo decennio Duemila, si sta consolidando, dopo aver raggiunto il picco massimo nel 2015, quando i secolari riminesi erano addirittura sessanta (di cui 54 donne).
Per quattro annate, il numero dei secolari è stato uguale o superiore alle cinquanta unità: 2013 (50), 2014 (56), 2016 (55) e l’anno in corso, nel quale i centeneari sono 50.
La “partita” tra uomini e donne è sempre a favore dell’altra metà del cielo, e in maniera molto netta: anzi, la forbice si allarga sempre più all’innalzamento del numero dei centenari. Un esempio? Se nel 2008, con 27 secolari il rapporto era +19 a favore delle donne, nel 2019 è salito a +30, fino a raggiungere il massimo divario nel 2015: +49!