Un cantiere appena aperto. Con tanto lavoro (forse troppo) davanti e poco, pochissimo tempo a disposizione. Il tutto accompagnato da polemiche quotidiane. La nuova stagione del Rimini non inizia sotto buoni auspici, con pochi tifosi alla partenza per Sant’Agata, con giocatori tutti da valutare (anche i vecchi) e con otto “fuori rosa”. Unica nota positiva l’ingresso in società dell’imprenditore italo-americano Nicastro che ha acquistato il 30% delle quote. “Ci sono una serie di step che prevedono entro la fine del campionato ulteriori quote – svela il presidente Giorgio Grassi – naturalmente legate all’osservanza di quanto stabilito nel preliminare che abbiamo firmato. Posso affermare che si tratta di una vendita che è nell’interesse del Rimini per il futuro: con Nicastro c’è stata una sintonia assoluta”. Grassi che in queste settimane è stato nel mirino della critica, con i tifosi che lo hanno pesantemente contestato. “Ogni estate c’è qualcuno che deve essere sbattuto in prima pagina come il mostro del momento, ma io a questo gioco non ci casco”. Rimini che, nel frattempo, ha un nuovo allenatore e un nuovo Direttore Sportivo. Si tratta rispettivamente di Renato Cioffi e Rino D’Agnelli. Non c’è più Mario Petrone, l’uomo al quale Grassi, lo scorso 27 marzo, aveva consegnato “le chiavi della squadra. Mario è una mia scelta ed è l’uomo che cercavo”. Peccato che dopo quattro mesi gli scenari si siano stati stravolti, probabilmente perché Petrone non è uomo di Nicola Penta, l’intermediario (contestatissimo) tra Nicastro e Grassi stesso. “Dispiace per Mario, che tra le altre cose è anche un amico – dice il nuovo allenatore biancorosso – quello che chiedo alla piazza è di non giudicarmi per sentito dire, ma solo sul campo. Siamo molto indietro, ci vorrà pazienza. Il mio modulo? Il 3-5-2. Voglio solo giocatori motivati”.