Diciamolo subito, forte e chiaro. Al momento di andare in stampa, martedì alle 17.30, ossia a meno di 24 ore dal ritrovo della squadra, in casa Rimini vige il caos più totale. C’è un allenatore, Mario Petrone, ma ce ne è un altro, Mauro Antonioli, sulla porta, pronto a subentrare. Nel frattempo, però, Sandro Cangini, Direttore Sportivo voluto fortemente da Giorgio Grassi, si è dimesso. E, come se non bastasse, sembra che il gruppo dell’imprenditore italo-americano Nicastro sia pronto a subentrare, con il problema Nicola Penta.
Petrone no, Petrone sì. Partiamo dal caso Petrone. Nelle scorse settimane il presidente Grassi ha fatto capire che il tecnico napoletano non era più quel comandante “a cui ho ceduto le chiavi della squadra perché ho capito che è l’uomo giusto per noi” come dichiarò al momento della sua presentazione. Anzi, poche sere fa, durante una cena, gli ha chiesto addirittura di fare un passo indietro, cosa che Petrone giustamente non ha fatto. Petrone che, a meno di clamorosi sviluppi delle ultime ore, mercoledì si deve essere presentato al raduno della squadra.
Antonioli declina. Non è un mistero che Grassi volesse sostituirlo con Mauro Antonioli che, però, visto quello che sta accadendo intorno alla società, ha ringraziato declinando l’invito.
Cangini lascia. Come se non bastasse, a creare ancora più confusione, sono arrivate le dimissioni di Sandro Cangini che non ha rilasciato ancora dichiarazioni ufficiali. Sicuramente questo clima di incertezza lo ha convinto a fare un passo indietro.
Arriva Nicastro? Intanto sembra imminente l’arrivo dell’imprenditore Nicastro lo scorso anno a Como. Ha chiesto di entrare con una quota del 30%. Il problema è che il suo uomo di fiducia è Nicola Penta, ossia un cesenate doc. Tanto che i tifosi sono pronti a una protesta in grande stile.
Insomma, la partenza della nuova stagione è roba da “Scherzi a parte”.