Canta, Rimini, e fa cantare anche la Regione, e persino durante la Notte Rosa. E lo fa grazie ai suoi cori, alla musica vocale e alla rassegna“Voci nei Chiostri”, l’intonata testimonianza che la polifonia è ancora capace di appassionare chi canta a pieni polmoni e chi ascolta.
Ideata e proposta a Rimini e in provincia per nove edizioni, da tre stagioni “Voci nei Chiostri” (www.vocineichiostri.it) si presenta come una rassegna corale estiva che comprende tutto il territorio regionale, proponendo un articolato calendario di 45 concerti – con 45 formazioni – in ben sette province (Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ravenna e Rimini). “Sono tanti i cori che hanno risposto positivamente all’invito a partecipare” afferma soddisfatto il direttore artistico Andrea Angelini, presidente di AERCO (Associazione Emiliano-Romagnola Cori). Riminese, pianista, direttore di coro, giornalista e compositore, è direttore di vari Festival.
Partita in sordina, la manifestazione continua a crescere. Quest’anno propone 45 concerti. E ha “conquistato” Bologna. Quali sono i motivi di tanto successo?
“Sia i cori sia il pubblico hanno bisogno di familiarizzare con l’evento, ed una volta sperimentato sono portati ad ’affezionarsi’; inoltre i luoghi vengono per così dire riscoperti e si rivelano dei piccoli tesori.
I concerti estivi offrono ai cori la possibilità di prolungare per più tempo l’attività che solitamente d’estate subisce un rallentamento”.
La musica corale può dunque specchiarsi in un ottimo presente e in un futuro radioso?
“Sicuramente l’attività corale è in fermento, sia per quanto riguarda la creazione di nuove formazioni, sia per le sperimentazioni dei diversi generi musicali. Anche dal punto di vista del ’lasciarsi coinvolgere’ alla partecipazione di nuovi eventi, i cori appaiono più aperti. Il futuro corale è una responsabilità condivisa, che comporta impegno dei singoli e sostegno degli enti locali o di coloro che sono preposti alle attività culturali e sociali. Poi c’è il ruolo di AERCO, di cui mi onoro di esserne Presidente, che oltre a fare un importante lavoro di coordinamento crea quelle occasioni affinché i cori non si sentano soli ma parte di un comune obbiettivo”.
Sia sincero: le formazioni sono composte da persone di età matura o vi partecipano anche i giovani?
“In genere i cori hanno tra i cantori persone adulte e mature, ma si stanno formando anche cori di giovani, che si avvicinano al repertorio classico con grande apprezzamento.
Il Coro Giovanile dell’Emilia Romagna, nato nel febbraio 2017 per la volontà di A.E.R.CO., è un’ulteriore testimonianza di questa «fresca» vivacità: è composto da coristi provenienti dal territorio regionale di età compresa tra i 18 e i 35 anni”.
Rimini è molto vivace sul fronte cori. Tante le formazioni in campo, otto i concerti previsti per l’edizione 2019 di “Voci dei Chiostri”, diversi i concorsi organizzati in Riviera. A cosa è dovuto questo fermento?
“Rimini è stata la prima provincia in cui è partita la manifestazione ed è una sorta di appuntamento che il pubblico si aspetta. È una grande soddisfazione per i cori avere un pubblico attento”.
Lei dirige anche il Coro Carla Amori, che è alla ricerca di voci specialmente maschili. Perché questo casting… di genere?
“L’organico di un coro attraversa momenti in cui a volte, dal punto di vista numerico, prevale una voce a discapito di un’altra. In questo periodo nel coro «Carla Amori» sarebbero davvero benvenuti sia i bassi sia i tenori, che sono le sezioni meno numerose ed in alcuni brani del nostro repertorio accade spesso che vi siano due parti per tenori e due per i bassi”.
Tommaso Cevoli