Bruno Bianchini (nella foto), 56 anni, titolare dell’Hotel Camay, è di nuovo presidente della Federalberghi di Riccione. Alle sue spalle una lunga esperienza, maturata all’interno del direttivo dell’associazione fin dal 1985. Amante della telematica, con il suo CdA si appresta ad affrontare temi cocenti.
Perché è sceso di nuovo in campo?
“Era da un po’ di tempo che me lo chiedevano e l’idea di tornare mi piaceva. Però avevo, e ho ancora oggi, un po’ di timore per le mie condizioni fisiche. Ma lo spirito, quello, non è mai cambiato. E così…”.
E poi vanta un’esperienza pluridecennale.
“Come presidente sono subentrato a Marco Giovannini nel maggio 2008. Ho completato il suo mandato e quindi il mio, poi mi sono dimesso per fare il presidente della Geat. In precedenza, per altri sette anni, sono stato il vice dello stesso Giovannini e dal 1985, anno in cui era presidente Vincenzo Leardini, ho fatto parte del CdA. Troppo tempo, ecco perché nell’insediarmi ho detto che questo è il mio ultimo mandato”.
Che sarà comunque più lungo del solito!
“Sì, perché sarà quinquennale”.
Qual è il suo obiettivo?
“Far crescere e condividere le mie esperienze, che sono state tante e lunghissime, ai giovani del CdA, volonterosi, bravi e promettenti. Voglio dar loro la possibilità di spiccare il volo, sono la nostra risorsa, facciamoli fiorire”.
Parliamo di programmi.
“Ho delle idee di massima, ma non mi spingo in avanti. La mia non sarà una reggenza autoritaria, se si vuole trasmettere conoscenza e informazioni, bisogna condividere. Cominceremo a farlo raccogliendo delle idee che serviranno a definire il programma. Ho già proposto alcune cose, ma ne dovremo riparlare”.
Sul piatto temi scottanti: tassa di soggiorno, promozione, edilizia…
“I temi non sono solo questi. Il vero tema è la città in tutte le sue sfumature, ma ci sono anche argomenti che finora non sono stati mai trattati su alcun livello”.
È vero che oltre alla vicaria Leardini, nominerà altri due vicepresidenti?
“È una possibilità, ma per questi altri incarichi non statutari ci riuniremo prossimamente”.
Albicocco fuori dal Consiglio, una debacle?
“Non me l’aspettavo davvero, non ho parole. Ci sono rimasto davvero male. Dispiace perché al di là delle cose che possono essere piaciute o meno, va considerato il tempo che si dedica agli altri quando si rivestono questi ruoli ed è comprensibile che si possa pure sbagliare. Le scelte non sono mai facili, gli errori li fanno tutti”.
Una delle accuse rivolte al suo predecessore è di essere stato troppo schiacciato sull’Amministrazione comunale. Come vi rapporterete col Palazzo?
“Ho sentito anch’io queste considerazioni, ma non entro in merito. L’Associazione Albergatori è un sindacato e come tale si deve confrontare con chi governa, deve essere propositivo e costruttivo, altrimenti si tradirebbe il suo mandato. È chiaro che non siamo un partito politico e che non dobbiamo fare politica”.
Si ritroverà in Consiglio Claudio Montanari che aveva inveito contro la Giunta Pironi per l’applicazione della tassa di soggiorno, sulla quale come assessore, quando il sindaco Tosi l’ha confermata, ha taciuto.
“Claudio è una brava persona, con un’ottima preparazione, per me rimane un personaggio! Chiunque tra noi in passato abbia operato per la città, merita considerazione. Non bisogna guardare tanto indietro”.
Nives Concolino