L’arte è un linguaggio che scioglie vincoli e abbatte le barriere culturali, un mezzo di espressione inclusivo che stratifica esperienze e voci diverse. Quando poi si declina alla dimensione del teatro sociale, allora la dimensione del “limite” pare essere del tutto soverchiata.
Lo sanno bene tutti coloro che si sono imbattuti in esperienze di teatro e diversa abilità. Lo sanno bene artisti, educatori e chiunque si sia lasciato coinvolgere in progetti di teatro integrato, percorsi aperti a persone diversamente abili e non, che hanno saputo mettersi in ascolto tra loro, imparando a riconoscere una bellezza non convenzionale né prevedibile.
Sono tante le esperienze di teatro integrato presenti sul territorio nazionale, ma anche a livello locale. Tante e di tanto valore. L’associazione “Impronte di teatro”, in collaborazione con la Comunità Papa Giovanni XXIII e il Comune di San Mauro Pascoli, da 12 anni organizza annualmente laboratori e spettacoli nell’ambito del progetto “Fare teatro per crescere insieme”. Si tratta di un progetto sociale sostenuto dai Piani di Zona per la Salute e il Benessere del Distretto Socio Sanitario che coinvolge un gruppo di 35 persone diversamente abili e non. Quest’anno “Fare teatro per crescere insieme” ha scelto di dedicare uno spazio speciale al racconto dei propri 12 anni di attività, “un’occasione per aprirsi al confronto con altre esperienze simili” la definiscono Emanuela Frisoni e Antonietta Garbuglia, coordinatrici di “Fare teatro per crescere insieme”.
Su e giù dal palco, venerdì 3 e sabato 4 maggio, è stata allestita una rassegna, Teatro senza limiti: spettacoli, workshop e una tavola rotonda per parlare di un teatro che rompe gli schemi, un teatro che include e sorprende per la sua poeticità e forza. “Sarà l’occasione – assicurano da «Impronte di teatro» – per riflettere sullo strumento-teatro come mezzo abilitativo e riabilitativo, analizzandone la sua valenza sociale e culturale a partire da alcune delle esperienze più rappresentative nelle province di Rimini e Forlì-Cesena”.
La tavola rotonda del 3 maggio, dal titolo “La funzione del teatro integrato. Strumento di riabilitazione, veicolo di istanze sociali. Una lettura a partire da esperienze” (Sala degli Archi – Villa Torlonia, ore 15.30) oltre a contributi di alcune istituzioni locali e di rappresentanti del Teatro Salute Mentale della provincia di Rimini, ospiterà il racconto di esperienze di teatro integrato del territorio. Tra i relatori: il riminese Damiano Scarpa di Alcantara teatro, Lucia Perego, Vittorio Possenti per anni direttore artistico del Festival delle diverse abilità di Carpi. Ma anche i pedagosisti Francesco Ganzaroli (Università di Bologna, “Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso”) e Marco Angeloni (Università di Urbino, “Il teatro come esperienza di condivisione: Il valore della reciprocità”),
Più esperienziale la giornata del 4 maggio. Prevede incontri e workshop tenuti da vari gruppi del territorio impegnati in progetti di teatro integrato: dal “Centro 21” di Riccione al Liceo psico-pedagogico di Cesena a “Liberamente insieme” di Rimini. Sarà l’occasione per conoscere tecniche di lavoro, ascoltare i racconti di percorsi, assistere a piccole performance e incrociare storie.
Sono previsti anche alcuni spettacoli (ad ingresso libero). Venerdì sera sale sul palco la Compagnia “Il carrozzone degli artisti” (BG) con lo spettacolo Esprimi un desiderio. Sabato tocca allo spettacolo di teatro-danza Il viaggio della compagnia “Fare teatro per crescere insieme” (FC).
Anche il teatro è una occasione di incontro senza barriere. E questo teatro che avvicina, fa della differenza un valore.
Tommaso Cevoli