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Zanzare e virus. Siamo al sicuro?

La bella stagione è alle porte. Luce fino a tardi, bel tempo, temperature sempre più alte fanno già pensare all’estate, e a tutto ciò che ne consegue: serate con gli amici, giornate al mare, vacanze. Insieme a tutto questo, però, occorre prepararsi a un’altra costante delle nostre estati rivierasche (e molto meno piacevole): l’arrivo delle zanzare. Come tutti gli anni, in questo periodo iniziano a delinearsi le azioni di intervento per la prevenzione e la lotta alla diffusione di questi insetti. Con un elemento aggiuntivo ancora più importante: la diffusione del West Nile Virus (WNV), patogeno di origine africana dalle conseguenze gravi e anche letali, che vede nelle zanzare uno dei vettori di infezione privilegiati.

Qual è, dunque, la situazione generale della presenza e della lotta alla zanzara nel nostro territorio? Come ci si prepara alla nuova stagione e qual è la situazione del West Nile Virus? Andiamo con ordine.

WNV, il virus del Nilo occidentale

Cosa sappiamo di questo agente patogeno dal nome così esotico da sembrare lontano, ma che invece è pericolosamente di casa nel nostro territorio da diversi anni? Innanzitutto, la sua pericolosità: fino a pochi mesi fa, i dati regionali indicavano ben 87 casi di malattia neuro invasiva da WNV, con 16 decessi (fascia d’età da 69 a 87 anni), 65 casi di forme febbrili e 22 casi di infezione senza sintomi scoperti in donatori di sangue. Numeri importanti anche allargando la prospettiva: fino all’autunno scorso, in Italia erano 365 i casi confermati, di cui 148 nella forma neuro invasiva, tutti concentrati nel bacino padano, compresa la nostra Emilia Romagna.

Ed è un virus che arriva da lontano: isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, viene individuato nel Nord Italia nel 2008: in seguito alla segnalazione di cavalli e uccelli selvatici infetti, si accertò la circolazione del virus entro un’area che comprendeva Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Così, dalla primavera del 2009 è stato attivato nella nostra Regione un Piano di sorveglianza integrata teso a rilevare tempestivamente la ricomparsa di tale virus.

Sintomi e diffusione

Inoltre ne conosciamo i sintomi, anche se di difficile individuazione. “La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. – si legge in un’apposita scheda dell’Ausl regionale – Circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell’età della persona. I sintomi più gravi (malattia neuro invasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa 1 su 1000) il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario”.

E per quanto riguarda i vettori di infezione? “I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo”. Ed è qui che si arriva al nocciolo della questione: siamo al sicuro? Come procede il monitoraggio delle zanzare nel nostro territorio?

Parla Anthea

Lo abbiamo chiesto ad Anthea, società del comune di Rimini che, tra i vari servizi, si occupa anche di lotta anti parassitaria e dezanzarizzazione e che, proprio in questi giorni, ha incontrato la Regione per mettere a punto le modalità di azione per i prossimi mesi. È tutto sotto controllo? Siamo pronti per la nuova stagione? “La campagna 2018 di contrasto alla zanzara – fanno sapere dalla società – ha dato risultati soddisfacenti e nel corso di questi mesi invernali non sono stati rilevati fenomeni particolari. In questi giorni si sta mettendo a punto il programma di intervento per i mesi primaverili ed estivi, sulla base delle indicazioni della Regione Emilia-Romagna”. Qual è la situazione del West Nile Virus? “Questo virus è ciò su cui verrà posta particolare attenzione. Ad originarlo è, per quanto riscontrato sin qui, la Culex Pipiens, la zanzara comune”.

Quindi non la zanzara tigre o esemplari più esotici, ma la zanzara che tutti noi conosciamo. E infatti “questi casi di malattia da West Nile Virus sono ormai considerati autoctoni, dovuti al virus circolante in Italia e non importato da viaggiatori al loro rientro, come accade ogni anno, ad esempio, per Dengue o Chikungunya. Il West Nile non si trasmette direttamente da un individuo infetto all’altro, ma necessita di un vettore, che è rappresentato principalmente dalle zanzare del genere Culex (in particolare Culex pipiens)”. Come affrontarlo? “Non esistono né farmaci né vaccini, l’arma di difesa è la prevenzione. Per quanto riguarda le azioni, si stanno definendo in questi giorni e la partenza sarà ad inizio maggio. Le operazioni di disinfestazione sono condotte secondo le modalità indicate dalle linee guida della Regione Emilia-Romagna: sarà una azione sia in termini di lotta antilarvale che di sensibilizzazione sulla prevenzione, mirata ad intervenire sul contrasto di zanzare sia comuni sia tigre. Inoltre, la campagna di comunicazione evidenzierà sempre di più la necessità di ridurre gli adulticidi e il concetto di protezione personale con repellenti naturali, diffusori per aree esterne circoscritte o barriere fisiche come zanzariere e tende”.