Il grande cuore dei donatori di sangue non smette mai di battere. A dimostrarlo sono i dati forniti dall’Ausl Romagna. Nel 2018, infatti, per gli emocomponenti si è raggiunta l’autosufficienza, questo grazie alla costante e preziosa collaborazione dei donatori, delle associazioni di volontariato e a un uso appropriato del sangue donato da parte dei clinici. Nel dettaglio, lo scorso anno, sul territorio romagnolo, il numero complessivo di donazioni di sangue intero è stato di 54.820 unità, quelle di plasma da plasmaferesi di 16.233 unità. Per quanto riguarda nello specifico gli ambiti territoriali: a Forlì sono state raccolte 7.966 unità di sangue intero e 3.010 unità di plasma plasmaferesi; a Cesena sono state raccolte 10.426 unità di sangue intero e 3.040 unità di plasma da plasmaferesi; a Ravenna sono state raccolte 21.547 unità di sangue intero e 8.062 unità di plasma da plasmaferesi e a Rimini sono state raccolte 14.881 unità di sangue intero e 2.121 unità di plasma da plasmaferesi.
Sul fronte dei consumi, per quanto riguarda l’utilizzo clinico degli emocomponenti, nel 2018 negli ospedali romagnoli – dove per migliorare l’appropriatezza della gestione e dell’impiego della risorsa sangue sono stati attivati in collaborazione con le unità cliniche specifici programmi multiprofessionali e multidisciplinari di “patient blood management” (PBM) – le trasfusioni di globuli rossi sono state 46.083 e quelle di plasma 1.670. Inoltre sono state distribuite al Centro Regionale Sangue 7.135 unità di globuli rossi.
“La situazione – spiega la dottoressa Vanessa Agostini Coordinatore Sistema Sangue e Plasma dell’Ausl della Romagna – è complessivamente stabile. Il sistema sangue dell’Azienda Ausl della Romagna, grazie alla preziosa collaborazione tra Servizi Trasfusionali e Associazioni/Federazioni di volontariato del territorio, alla sensibilità dei donatori e all’importante lavoro dei clinici, riesce a garantire l’autosufficienza romagnola. Per mantenere questa condizione è necessaria comunque la continua disponibilità dei donatori, il lavoro costante delle associazioni di volontariato e una continua opera di monitoraggio e raccolta dati: l’obiettivo è quello di continuare a garantire l’autosufficienza territoriale e concorrere all’autosufficienza regionale”.
Lucia Genestreti