Mercato ittico, è scontro tra i vertici della Cooperativa Lavoratori del Mare e l’Amministrazione comunale di Rimini. Motivo, l’immobilismo, dicono dalla sinistra del porto, di Palazzo Garampi in merito alla nuova struttura annunciata in pompa magna nel 2014 ma, della quale, ancora non si sa nulla. O quasi. L’unica cosa certa sono i soldi spesi dalla Cooperativa che ora è pronta a rivalersi sul Comune.
Un po’ di storia
Ma andiamo con ordine e facciamo prima un po’ di storia. Del nuovo Mercato ittico si inizia a parlarne già nel 2005. Nascono le prime idee, i primi progetti, ma nessuno di questi trova la luce. Il cerchio si chiude nel 2011 quando la Cooperativa Lavoratori del Mare presenta un piano che raccoglie i consensi di tutte le parti. Da Palazzo Garampi chiedono, però, di tagliare alcuni metri quadrati di cemento “per avere un impatto ambientale meno pesante”. Questo significa rimettere le mani al progetto e sborsare nuovo denaro.
Ecco il progetto
Ma si va avanti. E si arriva così al 28 maggio 2014 quando, al Museo della Città, il sindaco Andrea Gnassi presenta il nuovo Mercato ittico. “Siamo nelle condizioni di dare alla città di Rimini non solo un nuovo mercato ittico ma una vera e propria infrastruttura strategica”. Il progetto prevede un nuovo edificio a tre piani: uno interrato per la lavorazione delle reti da pesca e per depositi di prodotti necessari alle varie attività; il piano terra con l’area di ricevimento e di uscita del prodotto, la sala d’asta, le celle frigorifere anche per la lavorazione e congelazione del prodotto, oltre ad impianti per la produzione e fornitura di ghiaccio in scaglie e di cassette di confezionamento, locali per gli acquisti collettivi e per la fornitura di attrezzature o di prodotti occorrenti per le barche, gli uffici, un bar e un servizio di degustazione dei prodotti gestiti dai pescatori; il primo piano con sale per conferenze e il museo della storia della marineria, più una terrazza belvedere. Quasi 6.800 metri quadrati interni più 1.200 metri esterni utilizzati per i parcheggi. Costo, 14 milioni di euro che devono essere coperti soprattutto dai Fondi europei. La Cooperativa è pronta a fare la propria parte in termini di risorse finanziarie.
L’attacco di Cevoli
Passano gli anni, ma del Mercato non si vede neppure l’ombra. E il prossimo 28 febbraio, cioè tra un mese, scadrà la proroga data dal Comune alla Cooperativa per la gestione del Mercato.
“Dopo 14 anni siamo ancora qui a parlare del Mercato ittico. – tuona Giancarlo Cevoli, numero uno dei Lavoratori del Mare – Abbiamo presentato un progetto, ce lo hanno fatto cambiare, lo abbiamo rimodellato, speso 500mila euro e ancora non si è mosso nulla. La verità è che il mercato non verrà mai realizzato, il Comune vuol far smettere la pesca. Sono davvero avvilito anche perché con questa Amministrazione non è possibile avere un dialogo”.
La replica dell’assessore
Parole dure che l’assessore all’Urbanistica Roberta Frisoni rispedisce al mittente.
“Credo – dice – di avere incontrato Cevoli tutti i mesi per parlare delle tante tematiche relative al porto e l’assessore Montini ha contatti ancora più frequenti. Non capiamo questa denuncia di mancanza di dialogo. Vogliamo il mercato pubblico e lo vogliamo nei pressi del porto ma, come ci siamo detti in un incontro del giugno 2017, occorre rimodellare l piano economico finanziario del progetto. Avevamo chiesto approfondimenti ai proponenti, ma non abbiamo avuto riscontro puntuale”.
“Pronti a chiedere i danni”
Una replica che non è piaciuta al Direttore della Cooperativa Massimo Pesaresi che, documenti alla mano, racconta una verità diversa da quella dell’assessore Frisoni.
“Una piccola sottolineatura, oltre a rifare il progetto tagliando metri quadrati di cemento, ci è stata chiesta una relazione dettagliatissima dal punto di vista geologico del terreno visto che si tratta di zona sismica. Questo, naturalmente, ha significato sborsare altri quattrini. Comunque, visto che la Frisoni parla del piano economico e del fatto che da noi non hanno ricevuto nulla è per il semplice fatto che non possiamo farlo, lo può fare solo chi è titolare a tutti gli effetti della convenzione. Tanto che nel famoso incontro citato, quello del 22 giugno 2017, ci venne detto che entro il 30 settembre di quell’anno si sarebbe fatto un Consiglio comunale per dare il via al bando. A quel punto noi avremmo concorso con la speranza di vincerlo e solo e solamente in quel frangente avremmo potuto ripresentare il piano finanziario. Sia chiaro, questo non lo abbiamo detto noi, ma il Comune. Quindi in difetto non siamo noi, ma loro. Anche perchè, non so se tutti lo sanno, la convenzione per gestire il mercato ittico è trentennale e la nostra è scaduta. C’è stata data una proroga al 31 marzo 2018 proprio in attesa del bando. Ma visto che non accadeva nulla siamo stati noi a dire al Comune che stava per scadere tutto. A quel punto ci hanno nuovamente allungato la proroga a settembre 2018 per poi portarcela al 28 febbraio del 2019. Tutto questo per un bando che ancora non c’è”.
Quello che, invece, è arrivato è il conto dello studio che ha progettato il nuovo Mercato ittico.
“Ci ha chiesto 95mila euro di parcella. – concludono in coro Cevoli e Pesaresi – In realtà dovevamo pagarli dopo la Conferenza di servizi convocata dal Comune, ma visto che da piazza Cavour nessuno ha mosso un dito, giustamente lo studio vuole i soldi. E noi dobbiamo pagarlo. Ma questa volta se non succede nulla ci rivarremo sul Comune, questo è poco ma sicuro. Siamo stanchi di essere presi in giro”.