“Dare una risposta ai bisogni di welfare presenti sul territorio è la mission della cooperazione sociale ed è ciò che le numerose e qualificate imprese che rappresentiamo hanno fatto in questi anni sul tema dell’accoglienza delle persone migranti che arrivano nel nostro Paese” affermano i rappresentanti delle tre centrali cooperative Agci Emilia Romagna, Confcooperative Ravenna-Rimini e Legacoop Romagna.
“Dicendo questo intendiamo mettere un freno alle vuote e infondate accuse che spesso vengono mosse, da una precisa parte politica, al movimento cooperativo sul tema della gestione dei migranti – continuano i vertici delle Unioni -. Sul nostro territorio possiamo vantarci di aver messo in piedi un modello virtuoso, fatto di piccole strutture diffuse nel territorio; un’eccellenza riconosciuta da voci autorevoli e dai fatti, che punta alla massima integrazione degli stranieri. Ad oggi infatti, le persone accolte dalle nostre cooperative, sono riuscite a creare intorno a sé una rete di contatti utili per proseguire la loro permanenza nelle nostre città e in molti casi hanno già trovato un lavoro e un’abitazione che permette loro di vivere in autonomia”.
“Creare nel breve tempo possibile un sistema di accoglienza per far fronte a un fenomeno in continua crescita è quanto è stato chiesto alle cooperative sociali dalle Prefetture, quindi dallo Stato, e le nostre imprese lo hanno fatto senza limitarsi al mero adempimento del compito, ma apportando il valore aggiunto che le contraddistingue e che fa di loro un esempio di impresa sociale eccellente, non solo per la Romagna. Va ricordato, inoltre, come questo settore abbia creato non solo una ricchezza valoriale sul territorio (sia per gli ospiti sia per i residenti che hanno avuto modo di approcciarsi a loro) ma anche economica, in termini di nuovi posti di lavoro e specializzazione delle competenze. Per il futuro auspichiamo in un confronto più costruttivo con le forze politiche, un confronto in cui si parta dai fatti e dai risultati concreti più che dagli slogan del momento che non rispondono in alcun modo alla realtà del nostro territorio”.