Anche quest’anno ilPonte presenta ai suoi lettori la riproduzione di una Natività riminese poco nota. Non si tratta di un quadretto antico, ma di un grande “murale” moderno largo ben tre metri che si trova in una chiesa di periferia, Santa Maria di Casalecchio, una antica parrocchiale nascosta tra il verde dietro al campo d’aviazione.
La scena è classica e tuttavia inconsueta, perché rappresenta il Presepio in un momento di silenziosa sospensione, nella luce chiara dell’alba, prima del sorgere del sole. È certo l’alba di un giorno straordinario in cui si rivela un fatto straordinario, annunciato ai pastori durante la notte da voci e luci misteriose che li hanno indotti a dirigersi verso Betlemme. È soprattutto l’alba di un’era nuova: ma questo i pastori ancora non lo sanno, anche se vagamente l’hanno intuito dalle parole cantate dagli angeli: «Pace in terra agli uomini amati dal Signore». E circondano una donna che ha appena partorito, e che mostra loro un bambino bellissimo.
Naturalmente è la Madonna che stringe al seno Gesù, uscita dal suo riparo improvvisato, una grotta o una stalla, proprio per mostrarlo a chi ha camminato per buona parte della notte per vederlo e ammirarlo. Alcuni pastori si inginocchiano meravigliati, alcuni portano doni, altri si avvicinano con il loro gregge; in disparte due donne si soffermano a commentare, forse perplesse. Si tratta di una folla ancora piccola, che si muove in un paesaggio ampio, simile a quello pugliese e calabrese, e converge sulla donna col suo piccolo, alle cui spalle vigila Giuseppe, silenzioso e attento. Nella scena non ci sono né angeli, né straordinari fulgori, ma c’è tanta, semplice, calda umanità.
Il dipinto è del 2001, occupa tutta una parete della sagrestia della chiesa di Casalecchio e fa parte di una serie di grandi dipinti murali con scene della vita di Gesù che decorano interamente questa chiesa parrocchiale un po’ fuori mano. L’autore del Presepio e di tutte le altre scene è un anziano pittore riminese, ma a Rimini poco conosciuto perché ha vissuto lontano per molti anni: si chiama Nello Pari ed è un ottimo artista, in grado di dipingere tanto grandi scene murali quanto quadri da cavalletto. Tra questi ultimi ecco un’altra Natività, questa volta con pochissimi personaggi: la Sacra Famiglia e un pastore inginocchiato davanti ad essa; ci sono anche altre figure, ma sono appena accennate perché ancora distanti.
Anche qui nessun artificio, solo una grande umanità nello stupore di Giuseppe, nello sguardo di Maria, nel movimento di Gesù che si aggrappa alla madre ma si volta a guardarci con una straordinaria intensità e naturalezza.
Una naturalezza che certo deriva dal tipo di pittura, libera, fresca, che non indugia su particolari descrittivi, ma suggerisce e suggestiona. Ed è particolarmente intensa e vibrante quando, come in questo dipinto, ripropone con semplicità e sincerità il mistero che, garantendo «pace agli uomini amati dal Signore», dà un senso nuovo alla loro vita: il Creatore non è un Dio che intimorisce e condanna, ma un Dio che ama tanto le sue creature da volere che il suo Figlio ne assuma la natura.
Pier Giorgio Pasini