Terremoto a Rimini: tanta paura, nessuna danno. Il timore corre, però, sui social: messaggi a pioggia, fin troppo allarmanti. ma cosa ci si può aspettare ora, dopo questo movimento sussultorio (e non ondulatorio), con epicentro tra Rimini e Santarcangelo di magnitudo comunque importante?
“La scossa di terremoto che domenica 18 novembre ha allarmato gran parte della Provincia di Rimini, con epicentro tra Rimini e Santarcangelo, ha avuto una magnitudo di 4,2 sulla scala Richter e un ipocentro localizzato a 43 km di profondità – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Rimini, Andrea Barocci – Ora, occorre capire se tale evento possa aver attivato altre faglie o ci si debbano aspettare altre scosse. L’energia rilasciata è stata circa 50 volte inferiore rispetto ai terremoti attesi nella nostra zona: con periodi abbastanza regolari (di 100-120 anni) nel Riminese avvengono infatti eventi di magnitudo 5 – 6 e l’ultimo è accaduto nel 1916”.
Per il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Rimini inoltre, è molto positiva l’attivazione da parte dei Comuni delle procedure d’emergenza e l’immediata verifica degli edifici strategici e rilevanti (tra cui le scuole), ma ritiene necessario uno sforzo da parte di tutta la cittadinanza per comprendere che la scossa di domenica è stata esigua rispetto a quelle che è lecito attendersi per via della sismicità della zona in cui viviamo.
“A questa considerazione – continua Barocci – si aggiunge che, a parte una breve parentesi negli anni ’30, il nostro territorio è stato classificato come sismico solo a settembre del 1983 quando oltre il 70% degli edifici era già stato realizzato. Oltre le norme, oltre l’emergenza, la prevenzione parte dalla consapevolezza”.
Anche l’Associazione “Io non Tremo!” IO NON TREMO! interviene sul tema. Io Non Tremo! è un’Associazione di Promozione Sociale nata come progetto di sensibilizzazione nei confronti del Rischio Sismico e si propone di promuovere e realizzare iniziative volte all’alfabetizzazione dei cittadini nei riguardi di questo tema e di argomenti ad esso correlati.
“In tutto lo stupore e la paura di questo ri-scoprire Rimini un Comune e una Provincia sismica ogni volta che la terra ci fa tremare, occorre considerare un aspetto positivo: – commenta Mauro Bernardini – tutto sommato le faglie del nostro territorio – per il momento- si sono dimostrate clementi e gentili. Si stanno comportando come dei genitori che ci «ricordando», in maniera educata, di mettere a posto la camera quanto prima, prima che parta lo «scapacione», quello forte. È da anni – dal 2011, per la precisione – che avvertiamo chiunque incontriamo – amministrazioni, enti o semplici cittadini – che bisogna iniziare a muoverci per sistemare gli errori commessi nel passato, perché non è attribuendo le colpe a qualcuno che si sistemano le cose, per cui tanto vale attivarsi e cercare di fare il meglio possibile. Qualcosa è partito, ma se ci si allarma per una magnitudo 4, molto ancora c’è da fare e non solo sui nostri edifici”.