Ha viaggiato per anni come esperto di politica e di diritto internazionale dopo una laurea in Scienze Politiche e alcuni Master di altissimo livello. Ora, però, Lucio Filippini, 49enne, noto a Cattolica anche per il suo ruolo di consigliere comunale, ha deciso di cambiare una piccola fetta di mondo attraverso il Villaggio Arcadia di Saludecio. Una proprietà di 7 ettari con tanti spazi destinati ad attività culturali e di socializzazione, ma soprattutto con un sogno nel cassetto legato ad un grande progetto eco-sostenibile che “vuol aiutarci a riscoprire i giusti valori come la solidarietà, l’unione con la natura, il rapporto con la madre terra, il rispetto verso noi, gli altri e l’ambiente e una cultura capace di aiutarci ad uscire da questo consumismo distruttivo che di fatto ci vincola ad un meccanismo che non ci rende felici”.
Tante le iniziative realizzate in questi primi tre anni, grazie anche ad un centinaio circa di simpatizzanti e soci.
“Proponiamo seminari di vario tipo e laboratori artistici per bambini ed adulti. Penso ad esempio alla Land Art o anche agli spettacoli di musica etnica, ma anche ai corsi e ai laboratori di Permacultura”.
E proprio sulla Permacultura approfondisce un tema molto interessante.
“La Permacultura rispetta il suolo e il sottosuolo cercando di capire la natura nel suo ciclo vitale e cercando di non distruggere la terra ma salvandola dall’impoverimento biologico e dallo sfruttamento. Il disboscamento degli ultimi anni anche nelle nostre zone ne è un esempio e il fenomeno delle numerose frane ne può essere considerata una conseguenza. Noi con la piantumazione di alberature speciali che con le loro radici consolidano le nostre colline, con un ragionamento complessivo sulla terra e la sua tutela, tentiamo di risolvere anche questo problema”.
Ma la vera sfida di questo villaggio che cerca in una sorta di green-economy la risposta ai mali dell’economia e della società di oggi è proprio il raggiungimento di una certa autonomia economica.
“Siamo un sogno e vogliamo diventare un modello da seguire, ma è chiaro che la vera sfida è restare dentro ad un piano di auto-sostenibilità che ci permetta di crescere ancora. Penso ad esempio alle nostre risorse, alla produzione di olio, al recupero di oltre 200 ulivi, all’adesione dei soci alle sempre più numerose attività”.
Un sogno ma anche un messaggio chiaro: uscire dagli ingranaggi di una folle economia si può, perlomeno ci si può provare.
Luca Pizzagalli