Allo scoccare del 38esimo anno di presenza in Messico, le sorelle italiane appartenenti alle Maestre Pie dell’Addolorata, lasciano il servizio missionario in mano alle sorelle messicane. A testimoniarci la presenza della congregazione fondata dalla riminese Elisabetta Renzi in Messico è la voce di suor Serena Pinotti, Vicaria Generale della congregazione.
Qual è la genesi della presenza delle Maestre Pie dell’Addolorata in Messico?
“Siamo arrivate nel 1980, quando tre suore italiane della congregazione sono state chiamate a svolgere il loro servizio in una casa famiglia di orfani. Ad oggi sono cinque le strutture in cui le Maestre Pie dell’Addolorata svolgono il loro servizio: una scuola parrocchiale che va dall’infanzia alla primaria, due case famiglia, un centro di formazione pastorale giovanile e una casa di formazione e studio per le suore dell’ordine”.
Come si esprime il carisma delle Maestre Pie dell’Addolorata in questi luoghi?
“Il nostro carisma si esprime nell’attività educativa soprattutto nei confronti di bambini e giovani. Nella scuola parrocchiale ci occupiamo non solo della parte educativa e didattica, ma anche del mantenimento dello stabile. Nella casa famiglia della città di Nogales, ci sono tre suore che sono impegnate in una grande sfida: educare i bambini e i giovani, in una terra in cui a farla da padrone è spesso il narcotraffico, al dialogo, all’onestà, alla trasparenza, all’accoglienza e alla non violenza”.
Lei ha visitato alcune di queste opere quattro anni fa quando è stata in Messico e che cosa ha visto con i suoi occhi?
“Sono entrata in una realtà molto cattolica, in cui le suore sono diventate un punto di riferimento, soprattutto per quelle persone che vivono in situazioni di svantaggio economico e culturale, abbandonate a se stesse”.
Le italiane delle Maestre Pie dell’Addolorata se ne vanno dal Messico per lasciare le opere in mano alle sorelle messicane: che cosa ci insegna tutto questo?
“Il Messico ha ricevuto una grazia ed oggi quella grazia viene ricompensata con la presenza nell’ordine di 39 suore messicane, alcune anche giovani, delle quali 23 operano in Messico e 16 nel mondo, anche in Italia e perfino nella Romagna.”
Un vero e proprio esempio di Chiesa cattolica che si espande nel mondo.
“La grande sfida oggi è quella della fraternità. Anche se noi suore all’interno dell’ordine siamo diverse per lingua, cultura ed interessi, ci sentiamo al nostro posto ovunque siamo, perché operiamo nella testimonianza fraterna. Il futuro della vita consacrata non è solo nel fare, ma anche nella capacità di saper dialogare e nello stare insieme. La nostra cittadinanza è costituita dal Vangelo e dal Carisma. Partendo da qui scopriamo che abbiamo in comune il Signore e allora l’Istituto delle Maestre Pie dell’Addolorata si sviluppa ovunque, anche in Messico”.
Lei è stata anche il ponte per il progetto che ha visto una dozzina di studenti del liceo A. Einstein di Rimini recarsi in missione per una quindicina di giorni sotto l’egida del prof. don Giampaolo Rocchi.
“Don Giampaolo mi ha contattato e gli ho presentato la nostra realtà in Messico, grazie alla preziosa collaborazione anche di suor Susana che lì opera. Quando sono venuta a Rimini per la conferenza stampa sono rimasta veramente commossa dalla sinergia di tante forze: l’ufficio missionario della Diocesi di Rimini, la Diocesi stessa, l’amministrazione locale, l’istituzione scolastica, gli studenti e le famiglie. È stata un’esperienza veramente bella: gli adulti devono dare e offrire occasioni che i giovani sappiano poi cogliere e sviluppare al meglio”.
Sara Castellani
(foto di don Giampaolo Rocchi)