Sono persone adulte, spesso sopra i cinquant’anni, che hanno esperienze professionali anche durature alle spalle, ma fuori dal mercato del lavoro ormai da tempo. A questo si aggiungono anche fragilità particolari, legate alla sfera sociale e sanitaria, frutto spesso di separazioni o di situazioni famigliari delicate. È l’identikit degli uomini e delle donne (in maggioranza) presi in carico dall’équipe multi professionale composta da Centro per l’Impiego, Comune di Rimini e Ausl Romagna a cui è dedicato un progetto specifico. Si tratta di interventi che sono finanziati dalla Regione attraverso il fondo sociale europeo e che per il triennio 2018/2020 vedranno assegnati al distretto di Rimini Nord risorse superiori al milione di euro, a cui si aggiunge una compartecipazione dei Comuni di circa 115mila euro e 30mila euro del Fondo Sanitario regionale. A Rimini sono 179 le persone coinvolte in questi progetti integrati e presi in carico dall’équipe, di cui la metà (89) sono già al lavoro nelle aziende del territorio. Le fasi del progetto prevedono, a seconda delle necessità dell’individuo, percorsi di formazione e orientamento ma soprattutto, sulla base delle specificità della realtà riminese, si è investito sui tirocini e sulla fase di accompagnamento al lavoro. Questo perché la tipologia di persone seguite negli ultimi anni ha già maturato competenze sufficientemente solide per affrontare un tipo di lavoro che rispetto alle loro esperienze non necessita di ulteriore approfondimento. Gli interventi previsti dalla legge regionale saranno un’importante risposta da utilizzare anche in quei progetti che i servizi sociali devono creare con i nuclei beneficiari delle misure di contrasto alla povertà, sia nazionali sia regionali.
“Ci stiamo lentamente riprendendo da una crisi economica internazionale che tra le conseguenze ha avuto quella di produrre un numero di disoccupati ‘qualificati’, cioè con un’esperienza lavorativa alle spalle. Persone con un passato professionale che devono far fronte a problematiche sociali o sanitarie che la crisi ha contribuito a peggiorare. – sottolinea il vicesindaco con delega al sociale Gloria Lisi – Questo lavoro in coprogettazione con la persona e l’integrazione dei servizi e della comunità dà la possibilità di fornire una risposta mirata alle esigenze delle persone prese in carico: mettiamo la persona al centro, nella prospettiva di quel welfare delle capacità in cui crediamo e investiamo, ma che può contare su un’équipe in grado di arginare le vulnerabilità e valorizzare le potenzialità”. (ste.ro.)