Il sogno dell’associazione Cattolica per la Tanzania continua. E ora, dopo aver realizzato una scuola superiore per 600 alunni (con tanto di dormitori e laboratori), i volontari della Regina hanno un nuovo ambizioso progetto. “Vorremmo creare un’economia agricola e commerciale. – spiega il presidente Maurizio Lugli – ai piedi del Kilimangiaro che possa dare le basi per una certa autonomia alle popolazioni del luogo. Questo attraverso la possibilità di sostenersi con i prodotti coltivati sui circa 7 ettari di terreno, creando così un indotto economico. L’Africa e la sua gente vanno aiutati rendendoli indipendenti ed autonomi, creando loro la possibilità di potersi sostenere da soli con un’economia che funzioni e non solo con un assistenzialismo che poi è solo frutto di chiacchiere. Noi cooperiamo con altre onlus e questa cooperazione è la vera risorsa”.
Da anni numerosi volontari cattolichini sostengono le iniziative dell’associazione, come da anni in città periodicamente si alternano serate culturali, cene, iniziative, momenti particolari come il Campo Lavoro e tante altre attività proprio per aiutare l’associazione ed il sogno di aiutare tanti amici africani.
“Devo ringraziare veramente dal profondo del cuore le tantissime persone che ci sono sempre vicine – prosegue Lugli – come ad esempio la famiglia Battistelli che ci ha sempre sostenuto e alla quale vorrei fare una menzione speciale anche per la recente cena in ricordo del compianto Piero Battistelli presso l’Hotel San Marco che ha permesso alla nostra associazione di raccogliere fondi importanti per nuovi progetti”.
Il dottor Maurizio Lugli crede molto anche nell’educazione e nell’approfondimento culturale di tematiche di solidarietà e conoscenza della storia dell’Africa.
“Molti parlano e giudicano i migranti e i popoli africani senza davvero aver conosciuto nulla o poco della storia dell’Africa. – dice – Sarebbe bene promuovere incontri pubblici e dibattiti su quella che è la storia di un continente che da secoli ha vissuto l’arroganza e la prepotenza di altri popoli e la conquista del proprio territorio. L’attuale situazione internazionale ha radici in un passato di colonialismo e guerre di cui ancora oggi portiamo le conseguenze. Inoltre per aiutare davvero i popoli africani non ci si deve nascondere dietro l’assistenzialismo, ma urgono progetti economici e socio-culturali in grado di dare a questi popoli gli strumenti per essere davvero autonomi e costruirsi un futuro”.
Nei prossimi mesi potrebbero essere promossi incontri pubblici sulle iniziative dell’associazione, ma anche per approfondimenti su temi sempre più attuali e che oramai riguardano tutti. L’avventura di «Cattolica per la Tanzania» continua e pare proprio che si scriveranno ancora tante altre belle pagine di solidarietà e volontariato.
Luca Pizzagalli