Una danza di umanità contro la discriminazione: tutti in piazza Cavour a Rimini sabato 14 aprile dalle 16 per ballare insieme e celebrare una comunità che dialoga e valorizza le differenze.
Il flash mob è organizzato dal Comune di Rimini che aderisce alle iniziative di sensibilizzazione e informazione promosse attraverso la Rete regionale antidiscriminazione dal Centro regionale sulle discriminazioni.
Il Centro Regionale si occupa di consulenza e orientamento, di prevenzione delle potenziali situazioni di disparità, di monitoraggio e di sostegno ai progetti e alle azioni volte ad eliminare le condizioni di svantaggio.
Il Centro opera attraverso una rete di sportelli territoriali, I Nodi e le Antenne. Per il territorio provinciale, a svolgere la funzione di Nodo è lo Sportello Front Office cittadini stranieri del Comune di Rimini (attivo presso la Casa dell’Intercultura in via Toni 14). Le Antenne della rete regionale sono: il Centro accoglienza del Comune di Riccione, lo Sportello Informa immigrati del Comune di Cattolica, gli sportelli migranti dei comuni di Misano, Bellaria Igea-Maria e Coriano, lo Sportello informativo consulenza immigrati dell’Unione dei Comuni Valle del Marecchia, Arci comitato provinciale di Rimini, associazione Arcobaleno, Anolf Rimini, Volontarimini, La Casa delle donne, l’associazione Rompi il silenzio, Cgil Rimini, l’associazione Rumori sinistri, il comitato provinciale Arcigay di Rimini, Uisp Rimini.
Sabato 14 aprile dalle ore 16.00 nella piazza Cavour, il cuore di Rimini, creeremo un laboratorio a cielo aperto dove coralmente costruiremo piccole barche e aeroplani di carta. Una installazione estemporanea per simboleggiare il viaggio nelle sue molteplici forme, opportunità e significati. Si svilupperà così un’azione performativa che coinvolgerà una comunità che dialoga con una nuova lingua, l’idioma della danza.
Come i corpi celesti, i pianeti anche noi andremo alla ricerca di un movimento che si dispieghi al momento, in ogni momento, in grado di trovare l’universale nel concreto, nel particolare, come una rete che si estende in ogni direzione per includere, senza eccezioni. Le persone interagiranno
formando un cerchio come metafora esistenziale, una sorta di preghiera all’universo, per poi confluire in un lungo corteo, mano nella mano, simbolo di fratellanza. L’azione artistica includerà i passanti, favorirà le domande, si porrà come medium e occasione inimmaginabile di incontro con l’altro, con il diverso da sé, facendo emergere nuove sensazioni e stati d’animo.
Una performance ideata e guidata dal coreografo Claudio Gasparotto con la collaborazione dell’artista visivo Gregorio Prada: ecco, allora, ’immagine della rete di Indra, una metafora molto antica, tramandataci dalla tradizione buddista, che contiene una visione fondamentale, l‘interdipendenza di tutte le cose. Al punto di intersezione di ogni nodo della rete c’è una gemma dalla superficie riflettente. Ciascuna gemma nel riflette ogni altra. Per quanto il loro numero sia infinito, nessuna gemma esiste senza le altre ed è interdipendente dalla presenza di tutte le altre. Se ne appare una, appaiono tutte. Se non ne appare una, non ne appare nessuna.
Il messaggio è semplice: siamo legati gli uni agli altri da legami indissolubili, che si estendono a tutti gli esseri viventi e a ogni elemento dell’universo.