Dagli anni Ottanta è stato un perno del «Ceccarini», punto di riferimento anche per tanti pazienti d’oltre provincia. Il chirurgo Walter Zucconi, primario di Chirurgia fino al 2000, è tornato alla casa del Padre sabato 3 marzo, a 85 anni. Lascia la moglie Francesca e i figli, Roberta e Francesco. Grande il vuoto per la sua scomparsa nel mondo della medicina, ma anche dello sport: Zucconi, infatti, è stato il presidente per eccellenza del Baseball Riccione. Uomo poliedrico e iperattivo, dietro quell’aspetto un po’ sornione e un po’ burbero, celava una grande umanità e passione per Riccione, dove ha rivestito anche il ruolo di assessore, dopo aver riposto nel cassetto gli arnesi del mestiere per raggiunti limiti di età. Fu così che nel luglio 2012 il sindaco Daniele Imola lo chiamò a far parte della sua Giunta, affidandogli la delega del Bilancio e degli Affari generali, ruolo che svolse fino al 2014, ossia alla fine della legislatura, sempre con discrezione e fuori dai riflettori. Zucconi, infatti, non amava mettersi in mostra, si concedeva alla stampa solo quando lo riteneva indispensabile e per argomenti importanti. Da sempre socialista, a livello locale aveva contribuito alla nascita del PD.
Dopo il pensionamento si è dedicato anche al volontariato, l’ha fatto attraverso l’associazione medica «Francesco Gnazzi», che ha seguito finchè la salute gliel’ha consentito e che ha permesso di fare diverse donazione al «Ceccarini», come quelle servite all’acquisto della Tac. È passato attraverso l’onlus anche l’endoscopio, donato in ricordo di Giuseppe Savoretti, assessore scomparso prematuramente. In quell’occasione, lungimirante come sempre, in vista dell’unificazione dell’Azienda Sanitaria della grande romagna, Zucconi lanciò un forte appello, invitando medici, dirigenti e riccionesi a tenere alta la guardia sul «Ceccarini», che con questa operazione avrebbe rischiato di perdere pezzi. Fu censurato. A distanza di cinque anni, lo stesso appello è stato colto da altri colleghi, tant’è che per evitare il rischio di perdere primari (com’è poi successo in un paio di reparti) e servizi eccellenti, il Consiglio comunale di Riccione, in dicembre, ha approvato un apposito ordine del giorno.
Zucconi, che cominciò a far carriera all’Infermi di Rimini per poi proseguire a Villa Maria, ha però portato costantemente nel suo cuore il «Ceccarini», che voleva vedere sempre più efficiente, ampio e dotato di servizi. Fu così che, assieme ad altri primari, s’impegnò per la realizzazione del Dea, che ha fatto fare all’ospedale di Riccione il vero salto di qualità. La sua lungimiranza fu d’aiuto anche nel momento in cui fu necessario scegliere il successore, senza indugiare posò lo sguardo sul chirurgo Gianluca Garulli (di recente «scippato» dall’Infermi) e non si sbagliò. Come dire, se oggi il Ceccarini ha raggiunto un buon traguardo, che serve però mantenere, lo si deve anche a lui.
Per Zucconi, che si aggirava sempre con la sigaretta in bocca, non era secondaria la passione per lo sport. In primo piano il baseball, che a Riccione durante la sua presidenza vinse il campionato di seconda divisione.
Grande il cordoglio anche dagli atleti della società Junior Rimini Baseball, che ha come presidente il figlio Francesco. Nella stessa compagine, in Under 18 e Serie B, milita il nipote Samuele, mentre i figli del fratello Gilberto e Gastone Zucconi, sono rispettivamente manager e coach in Serie B. Centinaia le persone, amici, parenti, colleghi e altri dipendenti dell’Ausl che martedì 6 gli hanno dato l’ultimo saluto nella chiesa di San Girolamo, a Rimini.
Nives Concolino