Dichiarazione del vicesindaco di Rimini Gloria Lisi:
“Cinquecento grammi. Come quattro vasetti di yogurt, come la metà di
un pacco di farina, come una bottiglietta d’acqua che si trova nei
distributori automatici. Cinquecento grammi era il peso alla nascita
di Destiny, un bimbo la cui acerba vita è racchiusa già nel nome.
Perché è stato forse il destino a far sì che la vita del piccolo
incontrasse la competenza, l’attenzione, le cure dei medici e degli
operatori della Terapia intensiva neonatale di Rimini, che negli
ultimi sette mesi lo hanno strappato alla morte e gli hanno regalato
la possibilità di avere un domani.
La storia di Destiny è in salita ancora prima di iniziare, gravata di
un peso purtroppo comune a migliaia, milioni, di bimbi. La mamma di
Destiny infatti una rifugiata politica, nemmeno trentenne, ospitata a
Rimini dopo essere scappata dalla Nigeria. E’ stata presa in carico
dalla cooperativa Eucrante, uno dei soggetti impegnati sul territorio
per far sì che chi arriva nel nostro paese in condizioni disperate
possa provare almeno a rialzarsi. Nell’aprile scorso Destiny decide di
scompigliare ancora di più le carte e mettere ancora alla prova la
giovane donna. Decide che è ora di conoscere questo mondo, seppure si
sia mostrato già così ostile e viene alla luce dopo nemmeno cinque
mesi di gravidanza. Tecnicamente si dice che è nato “gravemente
pretermine”, tradotto significa che, quando i medici l’hanno pesato,
la bilancia segnava mezzo chilo.
Al calvario della madre quindi segue il calvario di Destiny,
ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neonatale guidato da Gina
Ancora per ben quattro mesi, al termine dei quali viene dimesso con la
diagnosi di displasia broncopolmonare. Con queste condizioni, era
prevedibile che i problemi per Destiny non sarebbero finiti: alla
prima dimissione dall’ospedale in agosto sono seguiti nell’arco di tre
mesi quattro accessi all’ospedale, con tre conseguenti ricoveri
prolungati, tutti dovuti a insufficienza respiratoria.
Una lotta continua per sopravvivere, che la scorsa settimana ha visto
Destiny vincere l’ennesimo round: attualmente infatti è ancora
ricoverato in ospedale, ma è da poco stato dichiarato dimissibile. Ce
l’ha fatta, ancora una volta. Se non è un miracolo, ci si avvicina
molto; è una storia dove il destino ha giocato una forte componente,
ma che sarebbe stata senza speranza se nel suo cammino il piccolo non
avesse incontrato la rete di accoglienza del territorio prima e
soprattutto le straordinarie donne e uomini di Neonatologia di Rimini.
Destiny non avrà un percorso facile, così come non l’ha avuto e non
l’ha tuttora la sua famiglia, ma ha lottato così tanto e con così
tanta forza per rimanere aggrappato alla vita che merita una chance di
costruirsi un futuro”.
L’Ufficio stampa del Coune di Rimini