Capita spesso, soprattutto d’estate, che gli abitanti di via Dardanelli, angolo viale Perseo, vengano fermati da turisti, soprattutto stranieri, che chiedono informazioni su dove si trovi la casa natale di Federico Fellini. E già, perché il luogo dove ha visto la prima luce il regista riminese risulta essere in via Dardanelli, attuale numero 10. Così come riporta il sito della Fondazione Fellini nella voce “Luoghi Felliniani”.
Lo stupore del turista, specie quello orientale, armato della sua immancabile macchina fotografica, è che si trovano davanti ad una comune palazzina senza una targa o una didascalia informativa che potrebbe e dovrebbe spiegare che il luogo è effettivamente quello della nascita del grande Federico.
Federico Fellini, figlio di Ida Barbiani e di Urbano, è nato il 20 gennaio 1920 alle ore 21 ed è stato battezzato nella chiesa di San Nicolò il 25 gennaio con i nomi di Federico, Domenico, Marcello. I padrini furono Canuti Cesare e Clara. Dal documento, ricavato dal Registro dei Battesimi, grazie alla collaborazione della signora Federica Giovannini dell’Archivio Storico Diocesano di Rimini alla quale ci siamo rivolti in quanto l’archivio di San Nicolò è andato completamente distrutto da un incendio e riparte solo dal 1930, si nota che il padre di Federico è indicato col nome di Giuseppe anziché Urbano. Sempre dall’estratto del registro dei battesimi leggiamo l’annotazione che Federico fu cresimato nel Duomo di Rimini il 20 maggio 1929 dall’arcivescovo Vincenzo Scozzoli.
La famiglia Fellini si trasferì poi in via Dante, così come riportato, sempre grazie all’Archivio Storico Diocesano, dall’estratto del Registro delle Anime, presumibilmente del 1930, in cui è elencata l’intera famiglia Fellini dal padre Urbano alla mamma Ida ai fratelli Riccardo, Maddalena, alla domestica Clementina Pasquinelli.
Ma torniamo in via Dardanelli. La palazzina dove nacque Federico fu rasa al suolo dai bombardamenti del 1943 e 1944.
“Mio babbo Giovanni e mio zio Andrea acquistarono il terreno in via Dardanelli nel 1947 – ricorda Giancarlo Morri, uno degli attuali proprietari della palazzina – con l’obbligo di ricostruire la casa sulle fondamenta originali. Solo nel 1953-54, con l’arrivo dei rimborsi per i danni di guerra, ebbero l’autorizzazione di alzare un altro piano.
La prova che l’attuale palazzina è stata costruita come la vecchia è visibile da fatto che il cortile lato monte è più stretto di quello del lato mare e il cancello d’ingresso è unico e si entra solo dal lato mare. Sinceramente nemmeno io sapevo che la nostra palazzina è sorta sul luogo dove è nato Fellini. Ne venni a conoscenza quando dei turisti giapponesi mi fermarono per chiedere informazioni su dove si trovasse la casa natale di Fellini, che poi ripresero con le loro telecamere”.
Rimane l’interrogativo: se via Dardanelli, attuale numero 10, è il luogo dove è nato Federico Fellini perché non viene valorizzato adeguatamente, anche con un semplice riferimento che darebbe spiegazione ai tanti turisti che navigando sui siti Internet leggono che Federico è nato proprio lì?
Beppe Autuori