Per chi si fosse perso i primi due appuntamenti, c’è ancora speranza: ne rimangono cinque. Dopo l’edizione primaverile, che ha registrato un’ottima partecipazione di pubblico, è infatti ripresa la rassegna “I Maestri e il Tempo”, curata dallo storico e critico d’arte riminese Alessandro Giovanardi, per la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. La serie autunnale, dopo un primo evento inaugurale, consta di sei incontri (fino al 15 dicembre), conferenze dedicate, come di consueto, alla storia dell’arte e alla cultura, che si preannunciano di grande spessore culturale e che svilupperanno ulteriormente la riflessione sul tema “Leggere l’arte, leggere il mondo”, con uno sguardo attento al passato e all’identità del territorio.
Ad inaugurare gli incontri, un’occasione speciale: la rassegna si è aperta, infatti, con “Invito a Palazzo”, iniziativa per la quale Palazzo Buonadrata si è trasformato da sede della Fondazione Carim a spazio museale liberamente aperto al pubblico, per farne scoprire il patrimonio architettonico e artistico. Una delle poche residenze storiche riminesi giunte integre fino a noi, Palazzo Buonadrata deve la sua forma attuale alla famiglia omonima, che, a partire dal 1715, ne realizzò lo scalone, gli stemmi, la camera alcova, lo splendido salone delle feste. Al mattino le visite sono state riservate alle scuole, mentre nel pomeriggio hanno avuto luogo due visite guidate aperte a tutti gli interessati. Guide eccezionali a Palazzo Buonadrata sono stati oltre venti studenti delle scuole superiori riminesi “Giulio Cesare – Valgimigli” e “Serpieri”, nell’ambito del progetto culturale “Guida per un giorno”.
L’artista e scrittore Antonio Marchetti, recentemente scomparso, è stato invece al centro del secondo appuntamento. Un omaggio all’autore della straordinaria narrazione sul pittore rinascimentale Paolo Uccello Il miracolo dell’Ostia profanata, testo presentato da Alberto Giorgio Cassani, docente di Elementi di architettura e urbanistica all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nella bella conferenza dal titolo “È davvero dolce la prospettiva? Spazio, narrazione e simboli in Paolo Uccello” (nella foto, San Giorgio e il drago).
I prossimi due appuntamenti presenteranno una grande novità. “I Maestri e il Tempo” per la prima volta “espatriano”, ovvero si preparano ad una duplice “trasferta” a Verucchio, presso la Collegiata di San Martino, alla scoperta dei preziosi patrimoni d’arte di questa chiesa: venerdì 20 ottobre sarà la volta del Crocefisso del Maestro di Verucchio, mentre venerdì 10 novembre saranno illustrate le visionarie opere di Nicolò di Pietro.
Tale “ampliamento logistico” trova la sua naturale motivazione nel carattere stesso della rassegna, pilastro della quale è la valorizzazione del considerevole patrimonio artistico-culturale del territorio, che certo non vive di realtà isolate, ma di un intreccio di relazioni tra località limitrofe articolatosi nel tessuto delle vicende storiche. “Leggere l’arte, leggere il mondo” significa anche leggere l’arte per leggere il mondo: le opere, i simboli, gli stili rimandano inevitabilmente a fatti storici che hanno coinvolto realtà locali in perenne relazione tra loro. Approfondire la storia dell’arte locale comporta necessariamente spaziare in un territorio via via più ampio.
Ad eccezione delle “trasferte verucchiesi”, tutti gli altri appuntamenti, come d’abitudine, si svolgeranno a Palazzo Buonadrata, sempre di venerdì, alle 17,30. L’ingresso è sempre libero.
L’incontro di venerdì 17 novembre avrà per titolo “Rembrandt: gli occhi sulle ginocchia”: Massimiliano Fabbri, Direttore del Museo Civico “Luigi Varoli” di Cotignola, presenterà il volume Remembrandt scritto dalla poetessa riminese Sabrina Foschini e illustrato dall’artista contemporaneo Lucas Brunnen.
Protagonisti dell’incontro di venerdì 24 novembre saranno invece lo scultore settecentesco riminese Antonio Trentanove e lo studioso Stefano Tumidei, che aveva dedicato la sua tesi specialistica, edita ora dalla Fondazione Federico Zeri, al mirabolante maestro vissuto tra rococò e neoclassico, autore degli stucchi della chiesa dei Servi. Interverranno Andrea Bacchi (Storico dell’Arte, direttore Fondazione Federico Zeri, Università degli Studi di Bologna) e Silvia Massari (Storica dell’Arte, Fondazione Federico Zeri).
L’ultimo incontro, venerdì 15 dicembre, per il quale interverrà Fiorella Frisoni (Storica dell’Arte, Università degli Studi di Milano), sarà dedicato a Cesare Pronti, artista del Seicento riminese, scenografo del barocco tra sacro e profano. Per l’occasione verrà presentato il numero monografico della rivista Arco 2016/2017, dal titolo “Cesare Pronti e San Girolamo – Fede, arte, cultura”, curata dallo stesso Giovanardi.
Queste letture dell’arte sono accompagnate da proposte di lettura: contestualmente ai diversi incontri, sarà possibile acquistare, a prezzi speciali, o con allegati in omaggio, prestigiosi volumi inerenti le tematiche affrontate.
Filippo Mancini