Food in Tour è un consorzio riccionese che muove turisti, soprattutto stranieri, in tutta la regione. A caccia di tartufi, come tra i vigneti, per cimentarsi con la vendemmia. E ora ha in serbo un reality con l’Australia
Destinazione Romagna, ma anche Emilia: un consorzio riccionese riunisce la regione in un’unica meta per le vacanze, tra mare e prodotti tipici. Food in Tour è il consorzio nato circa tre anni fa da Costa Hotels con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda del mercato di vacanze esperienziali, che permettano di vivere situazioni di vita quotidiana e a contatto con le abitudini locali.
Bruno Bernabei è il Presidente di Food in Tour: “Come Costa Hotels ci siamo accorti che mancava una realtà che proponesse la Romagna come destinazione di vacanza, abbiamo pensato di creare qualcosa che potesse dare una giusta risposta a questa richiesta del mercato del turismo, così è nato Food in Tour. Il primo anno abbiamo lavorato al disciplinare del consorzio e alle certificazioni, cercando le strutture più idonee a entrare a farvi parte. In Riviera abbiamo scelto hotel a 4 stelle, nell’entroterra resort, tenute e aziende agricole. Grazie alla Legge regionale 4/2016 ora esiste ufficialmente la destinazione Romagna: quando abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto si era ancora lontani da questo traguardo, ma ci abbiamo creduto molto e ora si iniziano a vedere i primi risultati”.
Il vostro consorzio che tipo di target ha? Quali sono i turisti che scelgono le vostre esperienze?
“Con Food in Tour ci rivolgiamo soprattutto a turisti stranieri, europei ma anche extraeuropei come canadesi e israeliani. Si tratta di persone che hanno un’ottima capacità di spesa, soggiornano dai 7 giorni in su e ricercano la tipicità italiana. Lavoriamo come tour operator con le agenzie viaggi alle quali proponiamo idee da poter abbinare in pacchetti da offrire e personalizzare per il cliente. Le esperienze che organizziamo sono tante: Contadino per un giorno, Tartufaio per un giorno, Gelato e Cappuccino masterclass, raccolta delle olive, vendemmia, visite nelle sedi e nei musei Lamborghini, Ferrari, Parmigiano Reggiano… Le opzioni sono tante e i tour sono tutti organizzati da noi in prima persona”.
Come si svolge un’esperienza tipo con Food in tour?
“Sia che sia stata acquistata tramite un’agenzia, il che è indicato per i gruppi, sia che sia stata acquistata direttamente online sul nostro sito, per singoli o piccoli gruppi, l’esperienza inizia appena si arriva in aeroporto o in stazione. La particolarità della nostra offerta è la figura del Buddy: più di una guida, un vero e proprio Cicerone, una persona che va ad accogliere i turisti al loro arrivo e li accompagna nelle attività, come un amico del posto. Abbiamo voluto che questa figura fosse familiare e facciamo una formazione specifica perché sia davvero così. Una volta accolte, le persone godono del loro tour cimentandosi in prima persona in corsi di cucina locale, degustazioni, visite in cantina e attività sportive come il golf”.
Quante persone hanno scelto la vostra realtà ad oggi e qual è l’esperienza più richiesta?
“Facendo una stima posso dire che molto probabilmente chiuderemo il 2017 con circa 9mila presenze e siamo al terzo anno, di cui il primo è stato solo organizzativo. L’esperienza tra le più richieste è sicuramente Tartufaio per un giorno che facciamo a Sant’Agata Feltria dove portiamo le persone a caccia di tartufi nei boschi e poi in azienda o al ristorante, con pernotto in strutture locali. Piace molto ai canadesi e in generale ai turisti d’Oltreoceano”.
Possiamo quindi dire che il turista dell’immediato futuro, se non del presente, non è più continentale?
“Certamente, quello che molti non hanno ancora capito nel nostro territorio è che il turista che viene da paesi come Canada, Stati Uniti, Israele o Australia non ha alcun problema a spostarsi da Rimini a Bologna durante uno stesso viaggio. Spesso sceglie di pernottare in Riviera per godere del mare, per poi dedicare giornate alle visite alternate a giornate di relax. Si tratta di turisti con ottima capacità di spesa come ho detto, e che amano andare alla scoperta del territorio ad ampio raggio. Grazie alle nostre collaborazioni con varie realtà emiliane riusciamo a far viaggiare le persone in regione, questo perché noi portiamo persone da loro e loro ne portano da noi, in una sinergia vincente”.
Quanti soci avete al momento e qual è l’organizzazione?
“Ad oggi abbiamo 20 soci del Food in Tour e 25 di Costa Hotels che è il consorzio dedicato maggiormente al mercato italiano. Come da regola abbiamo anche la nostra agenzia viaggi, Mare Collina Tour Travel. Lo staff di Food in Tour è di 6 persone più i nostri Buddy e le guide certificate di cui ci avvaliamo per le visite. Ovviamente Food in Tour è un marchio registrato e abbiamo voluto che lo fosse anche al di fuori dei confini nazionali”.
Quale sarà la prossima idea che vi vedrà protagonisti?
“Se tutto va bene a breve verremo coinvolti da una emittente australiana in un reality che vedrà protagoniste le nostre esperienze come Contadino per un giorno”.
Melania Rinaldini