Seguita da un bel concerto – peccato solo per la troppa brevità – del pianista Orazio Sciortino, incentrato su Debussy e Liszt, la presentazione della Sagra Musicale Malatestiana ha messo in evidenza alcune novità future che ne modificheranno profondamente le caratteristiche. Al Teatro degli Atti, illustrando il cartellone, si è infatti precisato come la sessantottesima edizione sarà l’ultima a essere ospitata al Palazzo dei Congressi: nel 2018 Rimini avrà finalmente il suo teatro, che diventerà anche sede dei concerti.
Dunque un anno di passaggio per la manifestazione più amata dai riminesi e, soprattutto, l’unica che abbia saputo resistere nel tempo. Come sempre articolato in più segmenti, dove a fare la parte del leone ci saranno ovviamente i grandi concerti sinfonici, il prossimo cartellone sarà inaugurato il 31 agosto nel cosiddetto Auditoriun Sala della Piazza. Il primo appuntamento è con la Academy of St. Martin in the Fields che, rimasta orfana dallo scorso anno della sua gloriosa guida e fondatore Sir Neville Marriner, si presenterà a Rimini insieme a Daniel Hope, nella veste di solista e concertatore. Il programma prevede infatti la Quinta sinfonia di Beethoven e il Concerto in mi minore per violino di Mendelssohn. Il 4 settembre è di scena un ensemble italiano, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, guidata dal finlandese Mikko Franck (nella foto), direttore ospite principale della prestigiosa istituzione. Nel suo programma non poteva mancare un autore come Sibelius, di cui propone il poema sinfonico Finlandia e il Concerto in re minore per violino, con l’armeno Sergey Khachatryan solista. A questi due brani si aggiunge la Quinta sinfonia di Cajkovskij, compositore di cui il trentottenne Franck ha dimostrato di essere un ottimo interprete.
Ben noto al pubblico della Sagra, il lanciatissimo Juraj Valchuha si presenta, venerdì 8, insieme alla Elbphilharmonie Orchester di Amburgo. A due pagine celeberrime, come i poemi sinfonici di Strauss Don Juan e Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione), aggiungerà la più rara Quinta sinfonia di Mendelssohn, la cosiddetta Riforma. E ancor più caro ai riminesi è Yuri Temirkanov che, insieme alla mitica Filarmonica di San Pietroburgo, lunedì 11, si cimenta in un repertorio interamente russo. Accanto alle Danze sinfoniche di Rachmaninov proporrà, infatti, un’altra monumentale pagina per violino: il Primo concerto in la minore di Shostakovich interpretato dalla spagnola Leticia Moreno, terza violinista a esibirsi in questa edizione della Sagra.
Di segno cinematografico l’ultima serata: venerdì 15 sarà proiettato il meraviglioso cartoon Disney’s Fantasia, con l’esecuzione dal vivo della colonna sonora, che – come è noto – comprende celebri pagine sinfoniche, affidata all’Orchestra del Comunale di Bologna, diretta dall’americano, ma di casa in Italia, Christopher Franklyn.
Quest’anno ci sono importanti ricorrenze. Il quattrocentocinquantenario dalla nascita di un gigante come Claudio Monteverdi, padre ideale del teatro d’opera, verrà celebrato con la messinscena (23 settembre, agli Atti) della prima parte dell’Ottavo libro dei madrigali. La parte visuale sarà curata dalla compagnia teatrale romana Muta Imago (con la regia di Claudia Sorace e la drammaturgia di Riccardo Fazi), di cui si ricorda una bella versione di Hyperion di Maderna due anni fa; di quella musicale invece si farà carico Francesco Cera e il suo Ensemble Arte Musica. L’altra importante ricorrenza, e che incuriosisce ancor più i riminesi, sono i sei secoli trascorsi dalla nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta, mecenate seppure più interessato alle arti figurative che alla musica. Benché gli storici non abbiano mai sciolto il dubbio se uno dei massimi esponenti della scuola franco-fiamminga, Guillaume Dufay, sia effettivamente stato a Rimini, a lui sarà comunque dedicato uno dei sei concerti – distribuiti in più sedi – volti a celebrare il grande condottiero.
Oltre al consueto segmento “Crescere con la musica”, dedicato ai più piccoli, da segnalare una serie di eventi collaterali. Il 26 luglio tocca al bellissimo El Cimarron di Henze, su testo di Hans Magnus Enzesberger: protagonista il baritono Nicholas Isherwood, accompagnato da chitarra, flauto e percussioni (i tre ottimi Magnus Andersson, Roberto Fabbriciani e Rodolfo Rossi). Seguono un concerto cameristico (trio con pianoforte, 11 agosto, Pieve Santarcangelo); un recital del clavicembalista Francesco Cera dedicato a Frescobaldi (oratorio San Giovannino, 24 settembre); la finale del concorso pianistico International Music Academy Enharmonia (3 settembre, agli Atti); un concerto di madrigali dell’Ensemble Il Turturino (6 ottobre, Biblioteca Gambalunga). Infine una serata in collaborazione con il Meeting (20 agosto, Rimini Fiera) dedicata all’opera lirica: Butterfly di Puccini, ma solo in forma di concerto, proposta dalla China National Opera House di Pechino. La migliore dimostrazione di come, anche nel più lontano Oriente, la cultura occidentale s’identifichi con il teatro d’opera.
Giulia Vannoni