Bello vivere in posti dove ci sono sempre tantissimi eventi, per carità, ma a volte bisogna ponderare bene quello che si organizza. Ad esempio, a Rimini si stanno moltiplicando gli eventi dedicati allo street food e ai mercatini di prodotti tipici nella zona ormai predestinata a questo tipo di manifestazioni, quella intorno a piazzale Fellini. Di manifestazioni di questo tipo ce n’è stata una per Pasqua, una domenica scorsa, ci sarà poi a giugno la grande kermesse di Al Meni, e magari qualcosa me lo sono perso. Ma può succedere anche che qualcuno storca il naso. Cero, certo: potrebbero farlo anche i titolari dei locali della zona, che alla fine per più di un’occasione devono fare i conti con proposte che portano gente ma diventano inevitabilmente anche concorrenti. Ma quanto successo domenica scorsa era ben più grave: proprio per la presenza di bancarelle è stata tolta ai tifosi bianconeri la possibilità di festeggiare lo scudetto nel luogo storicamente deputato a Rimini per i caroselli della Nazionale o delle squadre di club, ovvero piazzale Fellini. Qualcuno ha anche malignato sulla fede di altri colori del primo cittadino, ma è ovvio che quando si programmano e autorizzano queste manifestazioni manco è finito il girone di andata e nessuno può conoscere la data esatta della matematica certezza della festa. Però, e in questo caso penso che gli amici bianconeri mi capiranno, a questo punto perché non organizzare un evento qualsiasi che occupi piazzale Fellini anche la sera del 3 giugno? Se la scaramanzia funziona…
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini