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Viaggio nel mondo parallelo della cura

ITALIA-2048

Esiste un mondo parallelo della cura e della sanità. Un mondo che si popola di tutti quei soggetti che non hanno la possibilità di accedere ai servizi sanitari secondo i consueti canali. Si parla, spesso, di soggetti senza dimora, poveri, persone senza permesso di soggiorno o in attesa di un documento. In generale, nel riminese, il problema dei poveri impossibilitati a curarsi era già emerso lo scorso anno, quando nel Rapporto sulle Povertà – redatto annualmente dalla Caritas diocesana di Rimini – emergeva una criticità legata, essenzialmente, ai senza dimora, ossia a persone che non essendo iscritte all’anagrafe non avevano (e non hanno ancora) diritto all’iscrizione del Servizio Sanitario Nazionale e all’assegnazione di un medico di base. Queste persone, in caso di necessità, devono fare riferimento solo al Pronto Socorso. Se necessitano, invece, di cure e di farmaci specifici, erogati solo dietro prescrizione medica, non possono contare sui servizi territoriali predisposti a tali adempimenti. Quest’anno l’attenzione si è spostata sulle difficoltà delle famiglie. A dare indicazioni sul fenomeno è sempre la Caritas Diocesana che nell’ultimo rapporto dedica una vasta sezione proprio alle difficoltà delle famiglie di accedere al sistema di cura, oltre a segnalare tutta una rete di “alternative”.
Da aprile a ottobre 2016, negli uffici di via Madonna della Scala, sono state intervistate 505 persone, 241 delle quali hanno dichiarato di avere disabilità o problemi di salute. Nel 68% dei casi si tratta di malattie croniche e nel 21% di patologie degenerative. 142 possiedono un riconoscimento d’invalidità, 45 non sono autosufficienti e necessitano di un’assistenza continuativa e dell’utilizzo di apparecchiature specifiche.
Sono diverse le realtà che operano in questo mondo parallelo della cura. L’Ausl opera attraverso l’ambulatorio Extra-Cee, c’è poi l’Ambulatorio Sociale Infermieristico (associazione Anteas Volontariato) a cui si aggiungono i volontari di Croce Rossa. Insieme curano un numero sempre crescente di persone.
Partiamo dai numeri dell’Ambulatorio Extra-Cee che fornisce assistenza medica alle persone prive di permesso di soggiorno ma che domiciliano sul territorio. Si tratta di prestazioni urgenti ed essenziali, tipo: visite di routine, prescrizioni di farmaci, visite cardiologiche specialistiche (nel giorno in cui è presente il cardiologo), ed elettrocardiogrammi se necessario. In questo contesto, nel 2016 sono state assistite 925 persone (nel 205 erano state 579) di 26 nazionalità e di età compresa tra i 14 e i 75 anni, per un totale di 1477 visite effettuate.  Ci sono poi 68 pazienti che vengono seguiti costantemente in quanto afflitti da malattie croniche. C’è poi tutta una parte di servizi che vengono erogati anche agli italiani così come ai comunitari che però non hanno nessuna residenza anagrafica. In questo caso oltre a garantire l’accoglienza viene effettuata la consegna gratuita dei farmaci disponibili oppure vengono fatte delle ricette mediche. Nel 2016 sono stati consegnati 190 medicinali, e quando i farmaci non erano disponibili gli utenti sono stati indirizzati alla Caritas.
Il mondo dei poveri e della salute viene costantemente monitorato dalla Caritas e da altre realtà (Papa Giovanni XXIII, Opera Sant’Antonio, Croce Rossa, Ass. Anteas) che, insieme ad altri, da tempo si sono focalizzati sulle problematiche di salute che possono accompagnare il disagio economico. Le stesse realtà si sono coordinate su un nuovo progetto, in fase di organizzazione, denominato “Ambulatorio nessuno escluso”. “Questo è l’ultimo progetto che abbiamo in cantiere, rivolto a quelle categorie che, aldilà del Pronto Soccorso, non riescono ad avere una continuità nelle cure e nelle terapie specialistiche perché non hanno il medico di base; tra questi ci sono anche quegli italiani che vivono in strada e hanno perso la residenza anagrafica. – ha spiegato Isabella Mancino, responsabile dell’Osservatorio delle Povertà della Caritas Rimini – Obiettivo dell’ambulatorio è proprio prendersi cura delle persone e del loro benessere. La bellezza di essere insieme ad altre realtà che già oggi si occupano di distribuzione farmaci, ci aiuterà a monitorare le assunzioni di questi, evitando situazioni spiacevoli. Il progetto è stato approvato dai Piani di zona del distretto Rimini nord ed è in fase di attuazione. Si cercano ancora medici e infermieri volontari che possano operare nel nuovo ambulatorio in modo da poter garantire il servizio per due mattinate a settimana con medici generici e farmacisti e la possibilità di dare appuntamenti per visite specialistiche. Siamo alla ricerca di una poltrona per dentista e di infermieri. Se qualcuno si volesse fare avanti…”. L’ambulatorio dovrebbe aprire i battenti a inizio estate.

Angela De Rubeis