Ed ecco pronta a partire l’ennesima estate in cui i nostri operatori balneari si trovano a essere nei confronti dell’Europa dei “fuorilegge” in via provvisoria (ma noi siamo in fondo il paese dell’eterno provvisorio), in attesa di sapere se effettivamente c’è un modo con cui possano preservare i loro stabilimenti oppure l’Europa non ammette deroghe: le spiagge sono bene pubblico e vanno assegnate tramite bando. E nel frattempo come ogni primavera i bagnini partono con la processione dei loro ape car carichi di lettini da riposizionare gradualmente. Ma non potrebbero portarli tutti in una volta con un camion?, chiese una volta un forestiero. Eh no, il ripopolamento dei lettini avviene secondo un ritmo consolidato da lunga tradizione, che parte lento a Pasqua per poi intensificarsi di settimana in settimana fino a giugno. Ed è un po’ il simbolo di quella dimensione familiare della nostra impresa balneare: un carico alla volta, magari spolverandoli uno a uno e badando che siano ancora a posto. Certi bagnini i lettini li riconoscono tutti, da un segno o da un particolare. Stesso discorso a settembre: niente smantellamento di massa, li si lava per bene un po’ alla volta. Un’immagine da spendere anche in Europa se i balneari riminesi vogliono provare a rivendicare la loro unicità di spiagge costruite da persone e non da semplici capitali. Poi bisognerà rispettare il diritto e la legge, per carità. Ma provare a conquistare l’Europa in ape car forse sarebbe più utile delle tante auto blù che finora hanno girato a vuoto.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini