Spettacolo, fumetto e incontri. Un tris di artistiche proposte sul palcoscenico del Teatro Sociale di Novafeltria domenica 2 aprile. Si parte alle 18 con “Non sentire il male”, spettacolo dedicato a Eleonora Duse di e con Elena Bucci (nella foto), Premio Eleonora Duse e Premio UBU come migliore attrice nel 2016.
A seguire è in programma la presentazione del libro di fumetti “Sputa tre volte” del bravissimo autore Davide Reviati (nella foto).
Dopo una lunga gavetta nel campo dell’illustrazione e del fumetto, Reviati si è imposto all’attenzione non solo italiana con il superbo graphic novel Morti di sonno. Ambientata sullo sfondo del Villaggio Anic di Ravenna, quartiere popolare nato attorno al maxi-stabilimento petrolchimico Eni, voluto da Enrico Mattei, il libro segue le vicende dei ragazzini del villaggio: Rino detto “Koper”, il narratore, Lario, lo spaccone, Ettore, che dalla perdita del padre non è più lui. Questi ragazzini seguono la propria voglia di fuga e di ribellione correndo dietro a un pallone, sognando un gol o maledicendosi l’un l’altro per un dribbling di troppo.
A Novafeltria, Reviati presenta invece la sua ultima fatica, l’intenso “Sputa tre volte”. Onirico, delicato e a tratti feroce, questo romanzo ci parla della fragilità, della paura del diverso, della fatica di crescere. E il suo sguardo intenso e poetico si fa universale: dipinge una provincia cupa, ridicola e tragica e insieme sfiora i drammi della grande Storia.
Anche in questo caso la storia di svolge in periferia, protagonisti Guido e il suo gruppo di amici adolescenti. Vicino a loro vive una famiglia di nomadi slavi. Gli uni e gli altri, i gagi e i rom, si fidano del corpo e dei gesti più che delle parole. E ripetono riti per istinto di sopravvivenza.
Per lo spettacolo della Bucci, il 51enne ravennate Reviati ha realizzato delle immagini che hanno accompagnato il processo creativo e produttivo dell’omaggio a Eleonora Duse. (info e prenotazioni: 333.3474242, teatrosocialenovafeltria@arboreto.org e www.teatrivalmarecchia.it). “Lo spettacolo è davvero scritto nel corpo, senza retorica, -spiega la Bucci – e questo è il cuore del mio lavoro su Eleonora Duse, immaginata nel momento in cui, malata e sostituita da Gabriele D’Annunzio nella “Figlia di Iorio”, prende il copione e recita tutte le parti, tutte le scene, tutte le figure, davanti a Matilde Serao. Ho attinto a lettere, scritti, testimonianze indirette che percorrono tutto l’arco della sua vita. Il criterio di scelta è stato assolutamente personale, pur nel tentativo di comprendere e rispettare”.
A conclusione della serata – o per iniziarla, a seconda dei gusti e delle abitudini – L’Arboreto e il teatro Sociale “apparecchiano” (com’è ormai tradizione) un piccolo convivio con degustazione di vini e prodotti locali offerti da Enio Ottaviani Winery di San Clemente e Norcineria Macelleria Domenico Celli di Novafeltria.