Fanno giusto 50 anni che l’astronave Enterprise solca gli spazi siderali (primo episodio in onda l’8 settembre 1966) e per i “terrestri” mezzo secolo è un bel lasso di tempo. Ma per il comandante James Tiberius Kirk 10 lustri sono bazzecole, abituato com’è alle “date astrali”. Star Trek: Beyond è il terzo episodio del restyling operato da J.J.Abrams che è finito per occuparsi di Star Wars. Così la regia è stata affidata a Justin Lin ( Fast & Furious): ha cercato di fornire dinamismo all’episodio con la famosa crew divisa per via delle letali ambizioni distruttive del perfido cattivone Krall.
Con le dediche affettuose a Leonard Nimoy (scomparso nel 2015) e allo sfortunato Anton Yelchin, l’attore che ha vestito in panni di Chekov nella nuova serie, più un’immagine del glorioso staff originale che fa venire la lacrimuccia, Star Trek: Beyond si muove tra avventura spaziale, ironia (garantita dallo script elaborato da Simon Pegg, l’interprete di Scotty, e da Doug Jung) e qualche sguardo più “contemporaneo” ed evidenzia aspetti di integrazione (a partire dai membri della celebre astronave) che negli anni ’60 pareva davvero fantascienza. Anche in Star Trek c’è sempre da difendersi contro le minacce e le originali intuizioni di equilibrio razziale del creatore Gene Rodenberry si ampliano di significato in questi tempi tormentati, con la difficoltà di mantenere pacifiche convivenze. Chissà che la lezione di “Star Trek” non serva a qualcosa, intanto c’è lo spettacolo garantito (anche in 3D). Per il cast tutti confermati: Chris Pine in uniforme da comandante. Karl Urban ( Bones), Zachary Quinto per il vulcaniano Spock e la bella Zoe Saldana come tenente Uhura, mentre la new entry di turno è la grintosa Sofia Boutella che combatte nel ruolo di Jaylah.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani