Storie di animali domestici nell’immaginario animato di Illumination Studios, la casa di produzione balzata al successo grazie ai due Cattivissimo Me e ai gialli e buffi Minions ai quali è dedicato lo spassoso corto di apertura (“Minions Giardinieri”) che precede Pets. Nel nuovo lungometraggio si immagina la vita delle bestiole casalinghe durante la giornata, quando i padroni sono fuori per lavoro: dal barboncino che ascolta i “System of a Down” (la scena clou del film), al bassotto che si fa i massaggi con i frullatore elettrico. Un mondo tutto da scoprire, divertente e variopinto, con al centro il cane Max, compagno di Kate, così amante dei cani da portare a casa un altro quadrupede, il peloso ed ingombrante Duke. La convivenza tra i due non è idilliaca e le scintille esplodono ben presto in un focolare di guai che implica la cattura da parte degli accalappiacani, l’evasione grazie ad un gruppo di “resistenza” composto da animali “scartati” dai loro proprietari guidato da un nevrastenico coniglio e l’avventurosa missione di soccorso di Max e Duke, da parte degli amici guidati dall’innamorata cagnolina Gidget.
Il tutto in un’allegra sarabanda di trovate comiche, con finale che piacerà molto agli umani che ospitano in casa degli animali. Ambientato in una New York tutta grattacieli che agli occhi di bipedi e quadrupedi sembra una vera giungla dove ritrovare con fatica la strada di casa, Pets conferma il felice stato dell’arte della factory di Chris Meledandri, già pronta con il nuovo Sing, sempre di carattere “bestiale” con animali di varie specie impegnate in un talent canoro. Colonna sonora “dinamica” e jazzata di Alexandre Desplat, per un film tutto risate e gag spassose.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani