Ci risiamo. Dopo tanto discutere la scorsa estate c’era stata qualche correzione per evitare i disastri del meteoterrorismo, tipo aggiungere le percentuali di affidabilità della previsione in questione (per la serie, “Sereno è, seren sarà, se non sarà sereno si rasserenerà?”), ed ecco che adesso si apre pure il filone delle polemiche invernali: quando ha ghiacciato non sono usciti a spargere il sale, quando sono usciti a spargere il sale non ha ghiacciato. Premessa: uno che una volta per non far ghiacciare il parabrezza della macchina ci ha messo sopra un volantino del supermercato, che era la protezione più a portata di mano, e ha finito di staccare i pezzettini appiccicati a Pasqua forse non è la persona più adatta a discettare di questi temi. Mi permetto solo di dire che a volte sarebbe meglio avere un occhio ai bollettini meteo, che a qualcosa di ufficiale bisogna comunque far riferimento, e il naso all’aria che tira di fuori: con un po’ di allenamento si riesce a capire quando c’è quel frizzantino da galaverna o quando c’è quel minimo di brezzolina che asciuga l’umidità. Poi se capita che una volta sulle strade ci finisce più sale di quello che sarebbe servito non è il caso di farne una tragedia: magari mandiamo un’autocisterna d’olio a raccoglierlo e ci facciamo, come piace dirlo a noi, il pinzimonio più lungo del mondo.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini