Trotterella disinvolto il quattrozampe. E quando trova l’angolo a lui congeniale alza la zampetta e spruzza un goccetto. Niente di strano se l’angolo congeniale fosse un albero in un parco o, proprio al limite, la ruota di un’auto.
Ma tra le corsie del noto colosso svedese di elementi di arredo ancora non mi era capitato di vederlo. Non so se lo strano nome scandinavo del divano prescelto in linguaggio canino stia a significare “toilette”, ma nutro forti dubbi. E a stupire, più che il rapido gesto del quattrozampe, è la nonchalance del padrone.
Scenetta ancora più irritante se avete appena lavato a casa un paio di scarpe vittime di un malaugurato passaggio su un lascito della stessa origine ma di più solida composizione, disinvoltamente finito sulla pubblica via. Non voglio generalizzare: conosco tanti civili e coscienziosi proprietari di animali che mai si permetterebbero simili libertà. Ma quei pochi che di tutto se ne fregano sono davvero irritanti, oltre assere colpevoli di gettare discredito sull’intera categoria. Tanto che se fossi un candidato a sindaco prevederei nel mio programma la tolleranza zero nei loro confronti. Perché se è vero che a Rimini dopo anni finalmente ci si sta impegnando per azzerare l’arrivo di deiezioni in mare, anche a terra purtroppo resta un bel po’ da fare.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini