Preso senza malizia, poteva essere una semplice indicazione: «Giardini d’Autore quest’anno lo trovate a Rimini in piazzale Fellini». Ma il manifesto, posto all’ingresso di viale Ceccarini a Riccione vicino all’area che fino all’anno scorso ospitava la manifestazione, suonava un po’ beffardo. Soprattutto nei giorni in cui a Riccione si inaugurava il Green Park.
Anche perché il tutto ovviamente è finito in un calderone politico: meglio Rimini o Riccione? i giardini con le erbette o il verde con la moquette? Con risposta ovviamente legata all’appartenenza politica. Se ti piace il filo d’erba di Rimini, sei filoquesto. Se ti piace il filo di Riccione, sei filoquello. Così vanno le cose nei nostri orticelli mentre si continua ufficialmente a parlare di promozione che faccia sistema oltre i campanili per stare sui mercati internazionali etc etc. Ma che ci vogliamo fare? Fa parte del nostro DNA: anche a Natale più o meno esplicitamente Rimini e Riccione si sono punzecchiate sulle rispettive offerte. Non facciamocene uno scandalo: all’esterno continuiamo a ripetere il mantra del sistema, e poi la concorrenza inter nos magari non sbandieriamola ma teniamola come stimolo a offrire meglio. Poi chi ha fatto meglio, come si suol dire, lo deciderà il campo. O la moquette.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini