Proviamo, anche se è difficile, a esaminare l’estate ormai prossima alla conclusione al netto del fattore Facebook: quel luogo dove tutto è ormai clamoroso, scandaloso, meraviglioso, spaventoso, perché se al post non gli si aggiunge un aggettivo bellicoso non è neanche il caso di pubblicarlo. Cosa ha fatto veramente notizia dalle nostre parti? C’è stato il parco acquatico a Rimini, novità dell’estate, ma dopo l’inaugurazione se ne è parlato soprattutto per gli inconvenienti meteo. C’è stato il Summer Pride, cose che ormai non scandalizzano più come una volta. A Riccione si è discusso se i giovani ci sono ancora o no, ma alla fine tra chi postava foto di scenari desertici e chi folle di ragazzi accalcati, il sospetto è che la verità fosse nel classico mezzo. E poi tanti fuochi di paglia che per un giorno, due al massimo, sembravano questioni epocali ma poi è finita lì. Non un’estate noiosa, che in Riviera comunque qualcosa su cui discutere si trova sempre, ma se immagino quando tra una dozzina di anni proverò a ricordarmi cosa è rimasto dell’estate 2016 a parte il tormentone di Rovazzi (quello di… Andiamo a comandare) mi vedo già in difficoltà. A meno che, – lo dico così senza impegno visto che siamo già a settembre – signor Cattelan, non le è rimasto un poster da qualche parte.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini