La gioventù è il miglior periodo della vita. Sono proprio quelli gli anni, dell’infanzia e dell’adolescenza, che ci insegnano come stare al mondo. Come conoscerlo, in tutti i suoi aspetti. Che ci insegnano come esplorarlo e come esplorarci, come rapportarci con gli altri e con le regole. Un periodo della vita esaltante, in cui si vive di curiosità e di scoperta, ogni giorno. Proprio per questo rovinare la gioventù di un ragazzo o di una ragazza è tremendamente grave. Viene chiamato bullismo, ed è un fenomeno presente da tantissimo tempo, piaga delle società di ogni cultura e latitudine. Una dinamica per cui la bellezza della gioventù di un ragazzo viene cercata, e trovata, nel rovinare quella di un altro. E la grande diffusione delle tecnologie della Rete ha portato ad una nuova forma del problema, che si è evoluto in cyberbullismo: persecuzioni fatte attraverso un computer o un cellulare, che garantiscono ai bulli la sicurezza dell’anonimato, ma che portano agli stessi, se non peggiori, risultati. E Rimini non si salva da questa ferita sociale: proprio mentre il giornale è in stampa, sei ragazze sono chiamate a comparire davanti al Gup del Tribunale per i minorenni, per aver accerchiato e picchiato una ragazza, all’epoca dei fatti 15enne, colpevole di aver soppiantato una di loro nel cuore di un ragazzo di poco più grande. Ma è solo uno di tanti casi, e il territorio di Rimini ha deciso di reagire, sensibilizzando sull’argomento.
Riccione in prima linea
Con l’arrivo del 7 febbraio, infatti, giorno designato per l’istituzione della prima “Giornata nazionale contro il bullismo a scuola” e stesso giorno del “Safer Internet Day”, promosso dalla Commissione Europea, il Comune di Riccione ha preso parte alle diverse iniziative previste dalla programmazione del Gruppo Operativo provinciale sul bullismo (GOP), dell’Ufficio Scolastico Provinciale in collaborazione con il Miur regionale. Un programma di specifici incontri con pedagogisti e giornalisti, ai quali sono invitati a partecipare scuole, famiglie e ragazzi, per mettere a fuoco problemi e soluzioni sul profondo disagio provocato dagli episodi di bullismo. In tal senso, è da segnalare l’appuntamento con il giornalista e conduttore Luca Pagliari, la mattina del 16 febbraio all’auditorium del Liceo “Volta-Fellini”, che presenterà lo spettacolo Il peso delle parole – Storie di vita, realizzato in un format giornalistico-teatrale e ispirato a fatti realmente accaduti, episodi di cronaca recenti e testimonianze dirette. “La presenza di questi incontri nella programmazione dell’ufficio scolastico provinciale – fanno sapere dall’Amministrazione riccionese – conferma la nostra ferma volontà di lavorare con tutti i soggetti, forze dell’ordine, famiglie, docenti e istituzioni nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze, per far sì che ciascuno svolga la propria parte, laddove si presentino casi di carenza culturale o educativa. Contemporaneamente proseguiremo nella messa in pratica dell’ordine del giorno approvato in consiglio comunale, nell’ottica di promuovere strumenti utili di prevenzione e contrasto a tali fenomeni”.
Il supporto delle forze dell’ordine
In programma due ulteriori incontri rivolti ai ragazzi delle scuole superiori, tenuti in classe da Pierpaolo Marullo, Comandante del Corpo Intercomunale di Polizia Municipale, aventi ad oggetto “Il cyberbullismo e l’uso consapevole dei social”. “La polizia municipale – afferma Marullo – è vicina e attenta ad un uso corretto dei social. Il loro utilizzo ha aperto nuove frontiere di comunicazione e nuove opportunità, ma rimane il fatto che la grande influenza nella vita di ognuno impone una nuova strategia educativa in materia di uso consapevole di social e nuove tecnologie”.
Il quadro nazionale
La lotta a bullismo e cyberbullismo riceve aiuto anche a livello nazionale. Lo scorso 1 febbraio, infatti, il Senato ha approvato, sostanzialmente all’unanimità (224 sì, un solo no e 6 astenuti), il disegno di legge che punta a combattere il fenomeno del cyberbullismo. Tra le novità più importanti, il ddl prevede la possibilità per il minore, anche all’insaputa dei genitori, di chiedere direttamente al gestore dei siti internet, contenenti materiali idonei alla persecuzione personale, la loro rimozione o il loro oscuramento. E nel caso il gestore ignori tali richieste, la vittima, questa volta assieme ai genitori informati, può rivolgersi al Garante della Privacy che ha l’obbligo di intervenire entro 48 ore. Ma non solo. Il ddl stabilisce anche una ”procedura di ammonimento”, sull’esempio della legge anti-stalking: il bullo over 14 viene convocato dal Questore insieme a mamma o papà e gli effetti di tale ammonimento cessano solo con il raggiungimento della maggiore età. Ogni scuola deve inoltre individuare, tra i propri professori, un addetto al contrasto e alla prevenzione del cyberbullismo, che potrà avvalersi della collaborazione delle forze di polizia.
Simone Santini