C’è anche Rimini a sfogliare quelle pagine tanto più ingiallite quanto più preziose. Giovanni Luisè della omonima libreria antiquaria (nata nel 1967, ora Risorgimento) terrà alto, infatti, l’onore di Rimini alla rassegna “C’era una volta il libro”, in programma sabato 19 e domenica 20 novembre a Cesena Fiera.
Giunta appena alla seconda edizione, la rassegna registra un boom di espositori: oltre 90 tra librerie antiquarie, operatori specializzati provenienti da tutta Italia (contro i 57 della prima edizione), con presenze per la prima volta anche dall’estero (Olanda e Francia). La mostra mercato propone un excursus lungo cinque secoli di carta ingiallita, dalle rarità bibliografiche alle stampe, dal libro esaurito alla cartografia introvabile.
Come mai un’esplosione del genere ad appena 36 km di distanza dall’Arco d’Augusto e dalla Biblioteca Civica Gambalunga – tra le prime pubbliche aperte – che risale al 1619, su lascito di Alessandro Gambalunga nell’omonimo palazzo, dove ha ancora la sua sede, nel centro storico? Sarà perché a Cesena è nata una delle prime biblioteche pubbliche al mondo. Sarà perché con l’Eroico Manoscritto è entrato nel guinness dei primati. Sarà ancora perché l’illustre cittadino Renato Serra è stato un bibliotecario. Quel che è certo è un dato: il fascino del libro antico pare avere trovato nella città malatestiana il suo habitat naturale.
Era la metà del 1400 quando il signore di Cesena Malatesta Novello e sua moglie Violante, contessa di Montefeltro, su richiesta dei frati minori del convento di San Francesco, investirono tutte le loro ricchezze per realizzare quella che sarebbe divenuta una delle prime biblioteche pubbliche, nonché unico esempio di biblioteca umanistica-conventuale al mondo arrivata ai nostri giorni perfettamente conservata sia nella sua particolare struttura architettonica che negli arredi originali e nella dotazione libraria. Qui, solo per dare qualche numero, sono conservati circa 300.000 volumi, tra cui 287 incunaboli, 4000 cinquecentine, 1753 manoscritti, oltre 17.000 lettere e autografi, 341 codici manoscritti dei secoli IX-XV e 48 volumi a stampa dei secoli XV-XVIII. Sempre qui di recente è stato realizzato il manoscritto più grande al mondo (“Eroico manoscritto”), opera collettiva entrata ufficialmente nei Guinness dei primati, ed è conservato il manoscritto più piccolo al mondo, una lettera di Galileo Galilei a Cristina di Lorena, stampata dai Fratelli Salim di Padova nel 1897 nella misura di 15×9 mm. Un’eredità culturale che stupisce ancora oggi e che contribuisce davvero a rendere Cesena una città da… libri.
L’evento in programma questo fine settimana, rivolto a collezionisti, ma anche appassionati e semplici curiosi, porterà tra i padiglioni di Pievesestina diverse rarità bibliografiche tra cui, “Molecole e cristalli” di Enrico Fermi (Bologna, Zanichelli editore, anno 1934), volume di estrema rarità sul mercato bibliografico, sia nell’edizione originale del 1934, sia nella ristampa anastatica del 1982. E ancora, le “Prediche utilissime per Quadragesima del Venerando Padre Frate Hieronymo Savonarola da Ferrara” di Girolamo Savonarola (edizione Lazaro di Soardi di Venezia anno 1514). Si tratta di una edizione introvabile, censurata dall’inquisizione anche per mezzo di veri e propri ritagli. Da qui quindi la sua importanza e l’interesse collezionistico. (t.c.)