TROLLS – Ci sono canzoni, colori sgargianti e personaggi teneri, buffi e accattivanti. Dreamworks con il suo ultimo film animato Trolls dedica maggior parte delle sue attenzioni al pubblico dei più piccoli che troveranno materiale per loro adattissimo in questa storia di creaturine sempre felici che hanno come unico grande problema la minaccia dei Bergen, grossi, brutti e voraci di Trolls, convinti che mangiandoli possano ricevere la gioia loro mancante.
A cercare di salvare la comunità dei Trolls c’è la principessa Poppy, abile nel creare libri pop-up ad effetto, fiancheggiata da Branch, l’unico che non canta e non è allegro come gli altri. E c’è anche l’aiuto insperato di una sguattera model-Cenerentola che vive nel tetro e triste regno dei Bergen, anche lei alla ricerca della propria felicità ma senza gustare piccoli e colorati trolls.
Trolls, tratto dai libri di Thomas Darn (The Good Luck Trolls) è una piacevole favoletta, forse un po’ troppo stucchevole nell’insistere sul versante della felicità come unica condizione necessaria (tutto il contrario della Pixar che in Inside out ha affrontato con genialità il problema dell’ affrontare anche i momenti tristi della vita), ma questo è un problema per i più grandi. Ai piccini resta il brio di uno spettacolo gradevole, con celebri brani riadattati per l’occasione tra i quali The Sound of Silence, September di Earth, Wind and Fire e True Colors di Cindy Lauper. Ovviamente, ci tocca la versione doppiata in italiano (potevate almeno lasciare stare le canzoni!), ma andiamo bene per la voce di Poppy affidata ad Elisa, meno bene per quella di Branch che è Alessio Bernabei (in originale Justin Timberlake), non è proprio a suo agio con il recitato (per lui il canto arriva alla fine della storia).
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani